Cristo tra angeli
Inserito nel fronte dell'altare. Parzialmente mancanti: le parti laterali e inferiori; le teste degli angeli. Al centro, su un trono di cui si vedono i braccioli torniti a fasce e pomo superiore, sta il Cristo. La destra alzata sul petto nell'atto di parlare (comunemente detto benedicente), la sinistra regge il Libro, chiuso da due cerniere terminanti in un lobo. Le pieghe della veste si dispongono con andamento a forcella, a V stretta sotto il busto; sulla spalla sinistra una sorte di corto velo si ripiega, distinguendosi dal manto, in una cannolatura triangolare e stretto ricciolo. Il pallio ricade sulle gambe, si piega ad esse, lasciando scorgere solo la mano sinistra. Il viso largo e squadrato è contornato da fitta e corta barba ricciata che segue l'andamento delle mascelle. Gli zigomi, alti e sporgenti, sottolineano gli occhi tirati all'in su, segnati inferiormente, un pò sporgenti e con grande e profonda pupilla incavata. I capelli, lunghi fin sotto il petto, , sono disegnati da ciocche che seguono il contorno delle spalle. L'aureola è crociata. Gli angeli mostrano morbide vesti con pieghe a cannolatura. che si arrotonda intorno alle braccia, alzate e rivolte verso il Cristo. I bordi delle maniche sono sottolineati da una liscia bordura
- OGGETTO rilievo
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MATERIA E TECNICA
MARMO BIANCO
- AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
- LOCALIZZAZIONE Cagliari (CA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Rinvenuto dal Giarrizzo fra il paramento di spoglio della originaria facciata pisana. Attribuito dallo studioso a Guido Bigarelli da Como (dello stesso scultore sarebbero anche i due architravi conservati nella cattedrale, di cui uno in facciata). I confronti sono istitutiti con le sculture che il Bigarelli e i suoi aiuti eseguono per il pulpito di San Bartolomeo in Oantano a Pistoia (1250). Si ipotizza una collocazione della lastra cagliaritana come leggio di ambone. L'attuale sistemazione e lo stato di conservazione del bassorilievo non permettono un'analisi stilistico - formale esauriente (manca una verifica della parte posteriore e delle effettive dimensioni). Non si esclude, tuttavia, il suo inserimento come parte di un ambone. E' possibile, infatti, che l'originario pulpito della Cattedrale di Cagliari venisse smembrato e sostituito dal pulpito di Guglielmo (1312). Sembrerebbe riscontrarsi il prevalere di un "carattere lombardo" su quello "toscano". Particolari soluzioni tecniche - decorative (come il piumaggio dele ali, il foro delle pupille, forse originariamente piombate, etc.), possono largamente rientrare nei modi di Guido Bigarelli e della sua bottega. Il carattere generale dell'opera è, però, meno raffinato e maturo rispetto alle opere attribuite al Bigarelli. Quest'ultimo, attivo probabilmente a partire dal 1233 nella decorazione scultorea del Duomo di Lucca, città ove viveva, muore nel 1257. La cronologia della lastra cagliaritana potrebbe datarsi non oltre il III decennio del XIII secolo; quanto alla paternità data al Bigarelli (semmai una prima maniera), i dati attualmente a disposizione non permettono una sicura attribuzione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000046246
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0