via francesco cozza e Poggetto (cinta fortificativa, struttura di fortificazione)

Bolsena,

Nell'area che si affaccia su via Francesco Cozza in prossimità della Rocca Monaldeschi nella seconda metà del Novecento furono individuati alcuni lacerti murari riconducibili alla cinta muraria di Bolsena etrusca che, in questo tratto, era munita di torre e porta di accesso. La cortina, molto ben conservata, era realizzata in opera a secco molto regolare con blocchi di tufo disposti alternativamente su due file di taglio e su tre file di testa. Raggiungeva una larghezza complessiva di circa due metri. Il paramento conserva numerose sigle e lettere incise sia sui lati lunghi che in quelli corti dei blocchi. Addossato a questa struttura un edificio in pietrame si conservava fino alla risega funzionale alla posa delle strutture lignee del tetto. Più a monte, oltre la porta S. Giovanni, un altro tratto di cinta muraria, realizzato a doppia cortina larga 1 metro, aveva un paramento in blocchi disposti di testa su un'unica fila ed era in connessione con i resti di una porta e di una torre. Quest'ultima era caratterizzata da filari di blocchi posti di taglio alternati a blocchi di testa. Connessa a questa struttura turrita era quella che è stata interpretata come porta urbica. Era costituita da una soglia connessa a monte a un grande sbarramento in opera poligonale di nenfro che restringeva l'accesso costringendo a oltrepassare una sorta di arco di cui sopravvivono due pilastri. Gli elementi caratterizzanti questo accesso hanno suggerito una possibile derivazione dalle "porte scee" di tradizione ellenistica

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