Madonna con Bambino

dipinto, 1340-1360

Madonna seduta, volto di tre-quarti, veste rossa e manto blu, aureola, in braccio tiene il Bambino con veste verde, aureola; fondale con drappo rosso con motivi geometrici

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Eugubino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Comunale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Consoli
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1910, a spese del Municipio di Gubbio e del Ministero della Pubblica Istruzione, sotto la guida del restauratore prof. Colarieti Tosti, l'affresco venne distaccato, riportato su tela e trasferito nella civica Pinacoteca Comunale ad opera dello Gnoli. L'opera era collegata all'affresco raffigurante 'S. Giovanni Battista' ed erano collocati al di sopra della "Madonna del Belvedere", come riferiscono Crowe e Cavalcaselle (1887) che li videro nella dimora originaria giudicandoli del Palmerucci così pure il Lucarelli che li attribuì al Lorenzetti. Il Van Marle poi riferì che durante il distacco la parte inferiore rimase dietro il baldacchino della "Madonna del Belvedere" ed il recente restauro ha messo in luce questo frammento raffigurante la parte inferiore di un trono, piedi nudi, parte di veste panneggiata. La Neri Lusanna (1977) attribuisce i due affreschi alla mano di Guiduccio Palmerucci, figlio di Palmerino di Guido, avvicinando l'opera alla 'Madonna Kress' e notando "in più brani decorativi, quali il disegno del drappo dietro il trono, desunti dal repertorio assisiate". Il Todini (1979) inserisce invece il "S. Giovanni Battista" nel catalogo di un pittore denominato Pseudo Palmerucci, autore anche della Croce di Pergola e della Crocifissione in p.za Quaranta Martiri a Gubbio. Il Santi (1979), poi, attribuisce le due opere al pittore eugubino Mello (1285-1365 ca.) avvicinandole cronologicamente alla "Pala di Pieve d' Agnano e cioè all'inizio del sesto decennio del secolo", unica opera firmata dall'autore che mostra chiaramente tutti i mezzi espressivi del pittore la cui cultura figurativa si ispira all'opera senese dei fratelli Lorenzetti reinterpretata però con una regale frontalità delle figure così piene di vita e con un accentuato plasticismo dei volti. La Garibaldi (1981) invece colloca gli affreschi della Pinacoteca tra il 1345 e il 1350 insieme alla 'Madonna di Valdichiascio' della Raccolta Diocesana. Mello rimane ancora oggi una figura pressochè sconosciuta poichè le fonti documentarie eugubine per il XIII e il XIV sec. sono assai lacunose
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000075950
  • NUMERO D'INVENTARIO 5999
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1999
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - DALLA CHIESA S.TA MARIA NUOVA GUBBIO MCMX - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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