capitello, elemento d'insieme - bottega Italia centrale (seconda metà sec. XI)

capitello, 1050 - 1099

Il capitello, di sezione quadrata, con gli angoli inferiori smussati, è ornato di una teoria di palmette stilizzate a rilievo su fondo liscio. Le palmette presentano cinque lobi lanceolati e sono tangenti le une alle altre. Negli angoli, le palmette sono tricuspidate. I lobi sono percorsi al centro da una nervatura ben rilevata e hanno contorni marcati

  • OGGETTO capitello
  • MATERIA E TECNICA travertino/ scultura
  • LOCALIZZAZIONE Terni (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il manufatto appartiene a una tipologia comune, ricorrente nel periodo basso medievale e d'ispirazione classica. Collocato al nascimento di un'arcata a tutto sesto, corona un pilastro quadrangolare in opera laterizia, in cui sono palesi interventi moderni. Capitelli di forma e di qualità similare ricorrono anche sui restanti pilastri della chiesa, mentre dei peducci ornano le basi delle volte delle navate. L'apparato plastico dell'edificio presenta una sostanziale omogeneità e può dunque attribuirsi a uno stesso intervento di riqualificazione della chiesa, che possiamo indicativamente collocare nell'XI secolo, periodo nel quale sia in ambito romano che in area umbro-laziale si avviano alcune importanti ristrutturazioni di impianti ecclesiastici. La lavorazione dei manufatti, caratterizzata da marcati effetti chiaroscurali e dalla estrema stilizzazione degli elementi vegetali, trova qualche tenue confronto con la plastica narnese (S. Maria in pensole, cattedrale), di più fine e complessa fattura, e più palmari rispondenze con quella delle chiese di Sant'Alò a Terni e di San Nicolò a Sangemini. Nella chiesa di San Nicolò a Sangemini, in particolare, un solo capitello s'ispira allo schema del capitello corinzio, ma della tipologia tradizionale rimangono soltanto un rango di foglie d'acanto modellate con larghezza; il resto della plastica è invece assai rozzo: foglie elementari vagamente imitative dell'acanto, inframezzate da caulicoli desinenti in due spiral, concepiti e realizzati secondo un lessico definito "primitivo" (Italia romanica. L'Umbria, 1979, pp. 98-100). Ritenuti opera di una stessa officina, che cura anche i capitelli dei pilastri, di fattura ancor più elementare (una serie di foglie con l'apice più o meno ricadente o aggettante), il gruppo dei capitelli della chiesa di San Nicolò a Sangemini è stato assegnato al perido della 'rinascita' della chiesa, poco prima della metà dell'XI secolo, quando l'abazia passò a Farfa; a un periodo ancor più antico, ma sempre dell'XI secolo, attengono invece gli esemplari più rozzi, mentre i più elaborati sono stati attribuiti al XII secolo. La plastica collescipolana può forse ritenersi opera della stessa bottega di lapicidi, a causa delle notevoli tangenze d'ordine tecnico-stilistico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000064899
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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