angelo

scultura, ca 1347 - ca 1348

Statua mutila e acefala. E' priva anche del collo; dallo scollo della veste ememerge solo una piccola porzione di carne. La mano destra è spezzata sopra il polso, il braccio sinistro ha l'avambraccio troncato. Entrambe le braccia sono ripiegate nell'atto di reggere qualcosa, che si doveva trovare all'altezza delle due fratture visibili sulla parte superiore del tronco: probabilmente due attacchi per l'oggetto tenuto in mano, forse un candelabro. Le punte dei piedi sono mozzate. Poggia su una base frammentaria. Sono presenti tracce di doratura sulla veste. Indossa una veste a scollo ovale, aderente, cui è poggiato sopra un manto, ricadente dalla spalla destra, drappeggiato intorno alla figura in modo da lasciare libera completamente la parte superiore del busto. E' leggermente inclinato verso sinistra e questo, oltre alla posizione delle braccia, che porgono un oggetto verso la sinistra, fa pensare che la statua facesse parte di un gruppo e ne occupasse la parte destra dell'osservatore

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA marmo/ doratura
  • MISURE Profondità: 14 cm
    Altezza: 58.5 cm
    Larghezza: 21 cm
  • ATTRIBUZIONI Pisano Nino (bottega)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'opera del Duomo
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Soliano
  • INDIRIZZO piazza Duomo, 24 - Orvieto (TR), Orvieto (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa scultura, pur essendo stata accostata da gran parte della critica alle due opere attribuite ad Andrea Pisano conservate nello stesso museo è stata quasi sempre considerata di mano diversa da quella delle altre due statue. La critica sembrerebbe quasi concorde nel riferirla a Nino Pisano o a qualche aiuto della sua bottega, e questo non contrasterebbe con la paternità quasi certa di Andrea per le altre due sculture, che insieme ad essa, avrebbero dovuto costituire il gruppo della Maestà di cui parlano i documenti orvietani. Qui infatti è ricordato che a partire dal 1347 Andrea Pisano fece venire ad Orvieto dei blocchi di marmo "pro angelis fiendis circa honorem dicte Majestatis". Non sembrerebbe perciò inverosimile che Andrea avesse lavorato alla Madonna e al primo angelo e che poi, dopo la sua morte, avvenuta poco il 1348, il secondo angelo fosse stato scolpito da suo figlio Nino, suo successore nella carica di capomastro della cattedrale di Orvieto, o da qualche suo aiutante. Franci riferisce che il gruppo della Madonna con Bambino attribuito ad Andrea Pisano, prima di essere trasferito nel museo, era posto insieme ai due angeli frammentari in un tabernacolo all'interno della cattedrale e ricorda inoltre che le colonnine e le mensole d'imposta della cuspide del tabernacolo sono conservate nel museo. Cellini ritiene che l'intero gruppo della Madonna con Bambino e i due angeli sia opera di Andrea Pisano e individua la lunetta della porta di Postierla come la originaria collocazione, ma non tutta la critica è concorde. La Garzelli, tuttavia, ritiene l'intero gruppoopera della bottega di Nino Pisano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000061043
  • NUMERO D'INVENTARIO 16897
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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