Trasfigurazione di Cristo

dipinto, ante 1517 - ca 1517

Pala di forma centinata composta di quattro assi lignee

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 285,5 cm
    Larghezza: 187 cm
    Spessore: 7 cm
    Peso: 170 kg
  • ATTRIBUZIONI Vannucci Pietro Detto Perugino (attribuito): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Giannicola di Paolo
    Bottega Del Vannucci
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come ricordato anche nell'Inventario del 1918 la pala pervenne in Galleria in seguito alle demaniazioni del 1863. Fu eseguita per la patrizia perugina Andreana Signorelli, vedova Graziani, poco prima del 1517 (come risulta ai documenti di pagamento) per il proprio altare nella chiesa di Santa Maria dei Servi, al Colle Landone di Perugia. Demolita la chiesa, l'opera fu trasportata in Santa Maria Nuova in Porta Sole nella cappella Graziani. Il percorso critico sull'opera è ricordato da Santi (1985, pp. 110-111). Egli riconosce che Bombe, Gnoli, Berenson e Van Marle, scambiando l'obbligazione col pagamento, datarono l'opera al 1518. Lo stato di deperimento in cui si trovava quando era nella chiesa di Santa Maria Nuova, indusse probabilmente Cavalcaselle e Morelli ad attribuirla a Giannicola di Paolo, mentre Venturi la diede alla bottega del Perugino. Tutti gli altri studiosi ritennero certa l'autografia peruginesca. Marchesi (1857, pp. 38-39), Guardabassi (1872, p. 215) e Milanesi la datarono al 1522. Mezzanotte (1836, p. 16) la ritenne di molti anni precedente al Cambio. Nella scena della Trasfigurazione, Santi vi nota la ripetizione dello schema usato diciassette anni prima negli affreschi del Cambio "rovesciato però nella parte inferiore e arricchito dai serafini nella mandorla e dal bel paesaggio sullo sfondo". Scarpellini (1984, pp. 123-124) riconferma l'attribuzione a Perugino e la datazione al 1517, anno in cui l'opera ordinata da Andreana Signorelli doveva essere già compiuta. Todini (1989, p. 269) riconferma l'attribuzione e la datazione. Dallo studio dei documenti relativi all'opera è emerso che questa venne restaurata dopo pochi anni dalla sua esecuzione, nel 1544, a causa di danni subiti a seguito di un fulmine. E' stato, inoltre, notato come l'appelativo di Pala Signorelli non sia del tutto esatto, essendo stata commissionata non da Adriana Signorelli ma da suo marito Francesco di Bartolomeo Graziani (cfr. Moscatello, 2004, pp. 560-563)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016336
  • NUMERO D'INVENTARIO 266
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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