Annunciazione
scomparto di predella
ca 1507 - ca 1507
Vannucci Pietro Detto Perugino (attribuito)
1450 ca./ 1524
Predella rettangolare
- OGGETTO scomparto di predella
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 16,2 cm
Spessore: 1,6 cm
Larghezza: 37,5 cm
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ATTRIBUZIONI
Vannucci Pietro Detto Perugino (attribuito): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Priori
- INDIRIZZO Corso Pietro Vannucci, 19, Perugia (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per lungo tempo la critica ha ritenuto che questi tre scomparti fossero la predella della pala Signorelli, eseguita da Perugino intorno al 1517. Scarpellini (1984, p.116) ha messo invece in evidenza alcune incongruenze tra i tre scomparti e la stessa pala, ad esempio le diverse dimensioni; infatti la somma delle lunghezze della predella sarebbe minore rispetto alla base della pala in questione. Inoltre lo stile veloce e a pennellate filamentose, che si manifesta nella predella si avvicina di più alle opere di piccole dimensioni dei primi anni del XVI secolo, che a quelle databili nel secondo decennio. Per questi motivi Scarpellini ritiene che gli scomparti appartengano ad un'altra pala eseguita dal Vannucci, sempre per Santa Maria dei Servi e poi trasferita in Santa Maria Nuova, quella cioè detta Madonna di Loreto, destinata all'altare di San Francesco e poi, dopo essere passata nella collezione di Fabrizio della Penna, trasferita nel 1879 alla National Gallery di Londra. Ad eccezione del Van Marle e del Venturi che ritennero le tavolette opera di un seguace del Vannucci, il resto della critica è concorde nell'attribuzione a Perugino. Recentemente Mercurelli (2004, p.288 con bilbliogafia precedente) riprendo una ipotesi di Davies (1986, pp.407-410) ha evidenziato come la stessa iconografia della Annunciazione sia da mettersi in relazione con la pala oggi a Londra, chiamata anche Madonna di Loreto. La presenza di quattro angeli alluderebbe infatti a quelli che trasportarono la Santa Casa, così come l'ambientazione all'interno di un cortile ricondurebbe ancora a Loreto. Secondo Scarpellini fu in seguito allo spostamento subito dalle pale da una chiesa all'altra, che la predella venne separata al suo contesto originario. Essa comunque entrò in Pinacoteca nel 1863, in seguito alle operazioni demaniali. Nella scheda che Santi dedica alla tavoletta, si fa riferimento all'inventario 271. Nella ricostruzione dell'inversione di numeri, è probabile che lo studioso abbia preso come riferimento la sequenza di numeri riportata in Carattoli 1878, dove all'Annunciazione è assegnato il numero (1878) 279 e al Battesimo (1878) 281
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016339
- NUMERO D'INVENTARIO 269
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2016
2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0