lapide tombale, serie di Jacopo della Quercia (cerchia) (primo quarto sec. XV)

lapide tombale,

Lapide terragna con l' immagine del defunto eseguita in bassorilievo

  • OGGETTO lapide tombale
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • ATTRIBUZIONI Jacopo Della Quercia (cerchia)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Giovanni Da Imola
    Jacopo Della Quercia
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1883 le lastre furono asportate dal pavimento al fine di preservarle dall'usura. Esse furono quindi ricollocate ai piedi dell'altare Trenta nel 1947 in occasione di un restauro curato dalla Soprintendenza di Pisa (Spadaccini 1989). Le due lastre raffigurano Lorenzo Trenta e la sua consorte. Il Trenta, importante mercante lucchese, ebbe due mogli, Isabetta Onesti e Giovanna Lazari che sposò soltanto nel 1426. Ai piedi della lastra con la figura femminile c'erano le armi degli Onesti (Lazzareschi) elemento che insieme alla data riportata nell'iscrizione (1416) permette di identificare con certezza il personaggio effigiato in Isabetta degli Onesti. La lastra Onesti appare ancor più consunta rispetto a quella Trenta. Risulta dunque assai arduo stabilirne la paternità; forse proprio per questo motivo si è spesso pensato che se Jacopo poteva aver realizzato il primo dei due rilievi, aveva poi lasciato l'altro ad un aiuto, e per quest'ultimo, in relazione alla sua presenza durante i lavori per la cappella Trenta, si è fatto ripetutamente il nome di Giovanni da Imola. Tuttavia, come sottolinea Daniela Bruschettini (1975), l'unica scultura certa di Giovanni è un San Marco eseguito a bassorilievo in uno dei quattro specchi che ornano il pergamo della Cattedrale senese, un'immagine che in effetti non si presta a confronti significativi con le lastre sepolcrali di San Frediano. Rispetto al sepolcro di Ilaria, di un decennio precedente, le lastre di San Frediano, come sostiene il Bellosi (1985), indicano un' evoluzione verso forme più gotiche e calligrafiche "nelle vesti meno ricche ma più mosse, nel lenzuolo articolatissimo da ghirigori e volute; ma l' impressione che ne risulta è come di un vitalismo tormentato ed irriposato". Alcune precisazioni sul sito originario dei due rilievi ci vengono dalle indagini di Marco Paoli (1980, 1986) che corregge una precedente asserzione del Lazzareschi, convinto che le due lastre fossero state realizzate per la cappella di santa Caterina presso san Frediano e quindi, soltanto successivamente, traslate in quella di san Riccardo. Base dell'asserzione del Lazzareschi era il testamento di Lorenzo Trenta risalente al 1439 in cui il mercante affermava di voler esser sepolto nel cimitero di Santa Caterina. Il Paoli precisa dunque che il testamento del 1439 nasceva a correzione della precedente volontà del Trenta, manifesta in un atto del 1438 in cui per l'appunto disponeva di esser deposto nel sepolcro della cappella di San Riccardo. Controversa, nonostante l' iscrizione, è anche la datazione dei due sepolcri. Lo stesso Paoli infatti ritiene di poter collegare la data dichiarata dalle tombe alla cerimonia della traslazione delle reliquie di San Riccardo nella cappella, momento in cui, secondo lo studioso, le lastre già pronte da tempo sarebbero state poste in loco. Dal punto di vista stilistico, tuttavia, niente sembrerebbe ostare una datazione verso la metà del secondo decennio del secolo, peraltro generalmente accettata dal resto degli studi critici. Infine, è interessante ricordare che alla metà dell' Ottocento il pittore Matraia raffigurò le due lastre - in un disegno oggi presso la Biblioteca Governativa di Lucca (BSL ms 553 c. 141r) rintracciato dal Paoli- ancora in condizioni di buona leggibilità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900216880
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • ISCRIZIONI lungo il perimetro delle lastre - HOC EST SEPULCRUM/LAURENTII Q (uon)DAM NOBILIS VIRI MAGISTRI /FEDERIGI TRENTA / DELUCHA ET SUO(rum) DESENDE(n)TIU(m) AN(n)O MCCCC 16+ - caratteri gotici -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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