PIEVE DI SAN PIETRO D'ENTO (strutture per il culto edificio di culto ed annessi)

Apricale, XI

I ruderi della chiesa di S. Pietro d'Ento si trovano su un poggio a nord-ovest dell'abitato di Apricale, isolati in mezzo alla campagna. La struttura viene ricordata più volte già negli statuti di Apricale del 1276 ed è stato ipotizzato che sorgesse in corrispondenza di un antico abitato poi abbandonato in seguito alla fondazione di Apricale. Viene ricordato inoltre come oggi si usi chiamare la località "u Cunventu", forse ad indicare la presenza nel luogo di monaci benedettini (UGO 1947). Probabilmente la chiesa venne abbandonata già nel medioevo, infatti nel XIV secolo gli statuti ne danno solo una breve notizia (LEONARDI 1999). La struttura originaria della chiesa risale all'XI o al XII sec. d.C.. E' costituita da un'unica navata terminante in un abside semicircolare nella quale si aprono due monofore ancora ben conservate. La facciata principale, su cui si apriva il portale è rivolta a sud-ovest; della struttura rimangono buona parte dell'elevato dei muri del lato destro e dell'abside, mentre la parte sinistra è completamente crollata. Sui muri laterali si aprivano altre porte: due con arco a tutto sesto nella parte terminale prima dell'abside; altre due, grandi come il portale, a sinistra e a destra della prima campata. Le due monofore absidali sono riquadrate con conci squadrati in tufo il che dimostra una certa accuratezza nella realizzazione, così come la struttura degli archi falcati delle due porte laterali più grandi, costituiti da conci di pietra disposti longitudinalmente a raggio e da conci collocati di piatto che se seguono il disegno. La struttura muraria è quasi completamente invasa dai rampicanti e dalla vegetazione per cui non è stato possibile rilevare la presenza di altri elementi decorativi. Esternamente la parete destra presenta alcuni conci e lastre litiche che fuoriescono dalla struttura, forse per la presenza di una ulteriore struttura che si addossava all'edificio in questo punto (campanile?), ormai non più conservata. Anche lo spazio interno, che ospita una parte cospicua del crollo (tra cui anche frammenti di intonaco), è invaso dalla vegetazione (arbusti e palme piantate intenzionalmente). All'interno pare di poter vedere dei camminamenti segnalati da file di pietre che dalle aperture (sia centrale che laterali) conducevano al centro della chiesa. All'esterno dell'edificio si rileva la presenza di murature rasate: in particolare una (segnata anche nella CTR), perpendicolare al lato lungo della chiesa, potrebbe essere appartenuta ad una costruzione di pertinenza della struttura religiosa

RELAZIONE URBANISTICO AMBIENTALE

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