Palazzo Pontotti, Brosadola

Cividale del Friuli, seconda metà XVIII - primo quarto-XXI

Il corpo gentilizio è d’impianto tipicamente veneto ed occupa l’intera profondità del lotto; il complesso planimetrico comprende il palazzo originario a pianta rettangolare, due ali con serra e berceau dell'Ottocento e un corpo di servizio originario attestato su via dei Mulinuss, costruito molto probabilmente su uno dei due muri che costituivano la cinta romana e altomedievale del Forum Iulii. L'altro muro chiude un giardino "secretum" dalle alte palme con interessante pavillon per concerti, ove il conte Leonardo-Giorgio si dilettava con il violino. L’edificio si eleva su quattro piani fuori terra; il prospetto verso la piazza è caratterizzato al pian terreno da un ampio portale centrale incorniciato in pietra sovrastato da trifore ad arco a tutto sesto (primo piano) ed architravate (secondo livello) e dalla scansione regolare delle aperture ai vari piani. E’ uno dei palazzi più importanti di Cividale ma il suo interesse è legato anche al ciclo di affreschi che i conti Pontotti affidarono intorno al 1785 a Francesco Chiarottini (1748-1796). Questi decorò sia lo scalone (con un allegoria della gloria sul soffitto e tre riquadri con prospettive sulle pareti) sia il grande salone da ballo. Ne ornò le pareti con quattro grandi riquadri, con motivo di architettura in rovina e vedute paesistiche, divisi tra loro da decorazioni con vasi di fiori e puttini; nel soffitto affrescò il trionfo della Fortezza, nel quale riprende puntualmente l’identico soggetto che Giambattista Tiepolo aveva progettato per Caterina di Russia. Si tratta di affreschi dai colori delicati e dalla buona impostazione scenografica, riassuntivi della poetica di questo pittore. I particolari più minuti sono eseguiti con grande meticolosità, come è evidente dall’affresco del gruppo con armi e strumenti musicali, dipinto sul pianerottolo che immette al salone

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