Quadrante solare a retrogradazione

XIX ultimo quarto
Alfred Molteni (n.1837 - M.1907. Diresse La Prestigiosa Ditta Parigina "molteni" Dal 1863 Al 1899)
n.1837 - m.1907. Diresse la prestigiosa ditta parigina "Molteni" dal 1863 al 1899

Il quadrante produce il fenomeno della “retrogradazione dell'ombra”, nota anche come “Miracolo di Isaia”. Nella Bibbia, e precisamente nel Secondo Libro dei Re, cap. XX, si narra della malattia di Ezechia, figlio del re Achaz. Il Signore annunciò che avrebbe guarito Ezechia, e il segno della imminente guarigione sarebbe stato vedere l'ombra della meridiana di Achaz tornare indietro di dieci gradi. Il presente modello di quadrante è del tutto simile a quello dell'Osservatorio di Juvisy, illustrato in un articolo di Camille Flammarion pubblicato nella rivista “L'astronomie” nel 1885. Nel 1880 Flammarion incontrò a Parigi Etienne Guillemin, colonnello del genio a Losanna, che sosteneva che “il miracolo della retrogradazione” poteva essere riproposto. L'11 agosto 1881 Guillemin fece l'esperienza a Losanna in presenza di Flamarion: il fenomeno fu ottenuto inclinando un quadrante verso sud fino a rendere la declinazione dello gnomone inferiore di circa 3° rispetto alla declinazione del Sole nel giorno in cui si fece l'esperienza. Lo strumento realizzato da Molteni è costituito da due placche di metallo di forma quadrata incernierate lungo un lato. La placca che funge da base è dotata di una bussola, mentre l'altra reca uno gnomone, e può essere inclinata rispetto alla prima di un angolo compreso tra 0° e 90°; l'operazione è agevolata da due archi graduati da 0° a 110°. In questo quadrante il fenomeno della retrogradazione si presenta nel periodo compreso tra l'equinozio di primavera e quello d'autunno, ed è tanto più evidente quanto più ci si avvicina al momento del solstizio d'estate. Per visualizzarlo occorre anzitutto posizionare lo strumento in modo che il lato incernierato sia rivolto verso sud; bisogna poi inclinare la placca superiore fino a rendere la declinazione dello stilo inferiore di circa 3° rispetto a quella del Sole. Per agevolare questa operazione, nel quadrante è inciso un segmento lungo un centimetro che va dalla base dello stilo in direzione Sud; il quadrante può essere posizio-nato in modo che l'ombra dello gnomone a mezzogiorno si sovrapponga esattamente a tale segmento. Una volta compiute queste operazioni, l'ombra dello gnomone procederà da est a ovest fino alle ore 9.48 del mattino, poi da ovest a est fino alle ore 2.12 del pomeriggio, e infine nuova-mente da est a ovest. Perché? L'estremità dell'ombra dello stilo percorre ogni giorno (ad esclusione dei giorni di equinozio) un ramo di iperbole. Gli asintoti dell'iperbole formano un angolo che contiene la curva e che chiamiamo AOB. Fissando la base dello stilo all'interno dell'angolo AOB e all'esterno dell'iperbole, ad esempio tra O e il vertice dell'iperbole, accade che all'inizio del dì l'ombra intersechi l'iperbole in due punti. Essa procede dunque da est a ovest, fino a una posizione di tangenza alla curva. A questo punto inizia ad avanzare da ovest a est, fino a passare per la seconda posizione di tangenza. Infine, si dirige nuovamente da est a ovest, intersecando l'iperbole in due punti

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