dipinto di Mantegna Andrea (sec. XV)

dipinto,

La Vergine è seduta su un trono e regge il Bambino in piedi; due angeli musicanti sono alla base del trono, e gli altri ai lati. Una lampada pende dalla congiunzione dei festoni, e sullo sfondo due pilastri reggono l'architrave scolpito

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Mantegna Andrea (1431/ 1506)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Abbazia di S. Zeno Maggiore
  • INDIRIZZO Piazza S. Zeno, Verona (VR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE All'interno del percorso pittorico di Andrea Mantegna la pala di San Zeno segna un momento preciso, in cui l'artista chiude il proprio percorso giovanile, ancora sensibile per qualche verso non solo ai modi dello Squarcione ma anche alle suggestioni di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna; è proprio la grandiosa pala veronese, eseguita di certo tra il 1456 ed il 1460, a dimostrare la scelta di Mantegna verso una proposta autonoma e personale. Il pittore si libera ora dai legami con una cultura artistica che sente estranea alla propria ricerca per acquistare un ideale linguaggio classico, assoluto corrispettivo -e come tale già notato da Adolfo Venturi- delle testimonianze padovane di Donatello. In questo itinerario, non a caso, l'articolata macchina veronese veniva ad inserirsi in origine in un contesto architettonico preciso e calcolato, e questo indipendentemente dalla circostanza, tuttora punto discorde della critica, dell'adesione dell'artista ad una preesistente sistemazione muraria e luministica del coro (tesi che appare, tutto sommato, più che probabile) o della sua diretta progettazione di inedite soluzioni architettoniche per l'intero coro della Basilica di San Zeno o anche solo per una parte. La soluzione prospettica della pala segna oggettivamente un punto di non ritorno della pittura dell'Italia settentrionale per la sua capacità di sintetizzare il linguaggio artistico toscano con la tradizione della pittura veneta lagunare e di terraferma. Scarne, in confronto alla straordinaria qualità del dipinto, le notizie sulla sua storia materiale. Commissionata dal protonotariato apostolico Gregorio Correr (Venezia 1409-Verona 1464; su di lui cfr. Preto P., ad vocem in Dizionario Biografico degli Itlaiani, Roma 1983, 29, pp. 497-500), che dal 1443 era commendatario di San Zeno, la pala risulta già in esecuzione da una lettera scritta a Mantegna da Ludovico Gonzaga il 5 gennaio 1457, e la sua posa in opera avviene di certo nei primi mesi del 1460: ma era forse già finita quasi del tutto nel 1459. Spostata più volte all'interno del coro venne trafugata dalle truppe francesi nel 1797 ed esposta al Louvre dove venne recuperata nel 1815; ma le tavole della predella rimasero in Francia, dove tuttora si trovano (La preghiera nell'orto e la Resurrezione a Tours, Museée de Beux-Arts, e la Crocifissione al Louvre: la critica più recente, va osservato, ha sciolto ogni dubbio sulla loro autografia, cfr. Catalogue sommaire illustré des peintures du musée du Louvre, a cura di A. Brejon de Lavergenée e D. Thiébaut, Paris, 1981, p. 203), e vennero sostituite da copie su tela eseguite da Paolo (Paolino) Caliari (Verona 1763-Verona 1835; su di lui cfr. Passamani B., ad vocem in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 1973, 16 pp. 708-710: l'artista era discendente, ed omonimo, del celebre pittore veronese) su commissione di Benedetto Del Bene, che si era adoperato per il ritorno del quadro a Verona. Con poche varianti, la critica artistica rimane in sostanza legata alle antiche (ed esatte) pagine di Kristeller riassunte più sinteticamente più sopra: un aggiunta è stato il definitivo riconoscimento dei Santi da parte di Hourtiq L., Sur des fresques ignorèes de Mantegna, "Gazzette des Beaux-Arts", LXIV, 1922, 2, p. 366. Le più recenti proposte di Puppi, che rielabora le analisi spaziali di Mellini-Quintavalle, sono state messe in seria discussione dalla minuziosa ossrvazione, in senso contrario, di V. Herzner
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500127961
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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