reostato lineare a cursore

ca 1955 - ca 1955

Questo reostato è costituito da un cilindro in materiale isolante attorno al quale sono fissati gli avvolgimenti resistivi.||Il corpo d'avvolgimento è fissato a due sostegni laterali.||Le estremita degli avvolgimenti sono collegati a tre morsetti a boccola in bachelite, collocati sulle pareti esterne dei sostegni, necessari per i collegamenti ai dispositivi di alimentazione e misura.||Nella parte superiore dei sostegni è inserita un'asta sulla quale scorre un cursore in materiale isolante sul quale è fissato un contatto con quattro lamelle in metallo che poggiano sugli avvolgimenti.||Sulla parte superiore del rivestimento, una targhetta in metallo riporta alcuni dati tecnici dello strumento (resistenza massima 5000Ohm e corrente massima ammissibile 0,3A).||I sostegni laterali, nella parte inferiore, terminano con delle zanche che permettono il fissaggio dello strumento ad un banco di lavoro.||Probabilmente in origine era presente un rivestimento perforato in metallo che schermava i punti di contatto

  • OGGETTO reostato lineare a cursore
  • MATERIA E TECNICA FERRO
    bachelite
  • MISURE Altezza: 15 cm
    Lunghezza: 46 cm
    Larghezza: 9 cm
  • CLASSIFICAZIONE resistenza elettrica
    industria, manifattura, artigianato
    industria elettronica ed elettrotecnica
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano.||L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente.||Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti.||Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale.||Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica.||I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori.||Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti.||Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china.||I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione.||Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali.||Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione.||Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario.||Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300634401
  • NUMERO D'INVENTARIO 4194
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI superiore - 5000 Ohm 0,3 Amp||N° L35789 - maiuscolo/ minuscolo/ numeri - a incisione e stampa su targhetta in metallo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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