Area insediativa preistorica e protostorica (insediamento, insediamento)

Alba, ca V millennio a.C - ca XIII sec. a.C

L’individuazione ed una prima localizzazione topografica dell’insediamento sono dovute a G.B. Traverso tra il 1898 e il 1909 e poi, a metà dello scorso secolo, a G. Gallizio (1948 e 1953). Essi, seguendo lo sfruttamento delle cave di argilla, recuperarono una notevole quantità di materiale, riferibile prevalentemente al Neolitico (fine V-IV millennio a.C.) ed in parte all’età dei metalli (i materiali sono conservati al Museo L. Pigorini di Roma, al Museo di Antichità di Torino e al Museo F. Eusebio di Alba). Nel 1955 F.G. Lo Porto intraprese degli scavi sul fronte di una vecchia cava di argilla, situato alcune centinaia di metri più a sud all’interno dell’attuale corso Langhe: vennero individuati livelli e strutture in situ riferibili al Neolitico ed all’Età del Bronzo e di transizione al Ferro. In una serie di campagne di scavo della Soprintendenza del Piemonte, lungo corso Langhe in due aree non contigue (W-E) tra via P. Gallizio e via C. Cencio, si è messa in luce una sequenza stratigrafica alluvionale del torrente Cherasca e del Rio Misureto, con depositi archeologici dal Neolitico all'età del Bronzo. In particolare si evidenziano fasi dell’antico e medio Neolitico, dell’Eneolitico e dell’antica media e recente età del Bronzo. Le strutture rinvenute constano di un pozzo/rifiutaia, un fondo di capanna, alcune buche di palo e elementi funzionali alla combustione (un focolare e un forno) datate a diversi orizzonti del Neolitico. Una struttura in particolare documenta la frequentazione e l’utilizzo di un paleoalveo, forse del torrente Cherasca, quale area di discarica. Tra i materiali: ceramica d'impasto a mano, industria in selce scheggiata e pietra levigata e un frammento di statuetta fittile. I saggi lungo corso Langhe hanno permesso di accertare la collocazione dell'insediamento neolitico (V-IV mill. A.C.), posto su un paleoterrazzo del torrente Cherasca coincidente con il tracciato di corso Langhe. In un’area più ad E, all’angolo tra via Cencio e via De Amicis, alcuni saggi di scavo hanno permesso di localizzare un’estesa area di abitato riferibile all’Età del Bronzo Recente (XIII sec. a.C.) di cui sono state messe in luce numerose strutture, fra cui fondi di capanna con pavimento in ciottoli e lastrine fluviali e muretti a secco, oltre numerose buche di scarico. Si trattava forse della fascia più marginale dell’abitato, più soggetta alle inondazioni dei torrenti Cherasca e Misureto

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