BROCCA, opera isolata - bottega piemontese (?) (prima metà sec. XIX)

BROCCA, post 1800 - ante 1849

Piede a sezione polilobata percorso da nervature nel senso dell'altezza; fascia filettata. Corto fusto con piatto nodo filettato. Coppa percorsa da costolonature ad andamento elicoidale, interrotte, a metà dell'altezza, da filettature. Manico ansato costiuito da foglie allungate ed accartocciate; in corrispondenza dell'attaccatura è applicato elemento ornamentale vegetale. Labbro con profilo mistilineo; in corrispondenza del beccuccio, motivo ornamentale a rilievo con foglie di acanto

  • OGGETTO BROCCA
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo
    argento/ fusione
    argento/ doratura
    argento/ cesellatura
  • MISURE Diametro: 9.5 cm
    Altezza: 29.5 cm
    Larghezza: 27 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La brocca figura negli inventari patrimoniali della Cappella della SS. Sindone dal 1880, abbinata ad un bacile privo di punzoni, ma di qualità, fattura e soluzioni decorative molto simile. Negli inventari del 1832 e 1836, sono genericamente indicate due coppie di brocca e bacile, rispettivamente di "Argenteria dorata" e di "Argenteria semplice", non riconoscibili con certezza con l'esemplare in esame. Il punzone rintracciato all'interno del piede dell'esemplare in esame, ovvero un'aquila con le ali spiegate e sul petto uno stemma crociato di forma ovale, sormontata da corona aperta, non è riconoscibile nei marchi, ad oggi noti, dell'argenteria piemontese nei quali, per altro si utilizza anche, in specifici casi, l'emblema del volatile rapace. Esso, pur con dimensione diversa da altri casi noti, appare assai vicino al marchio per l'argento in uso nel ducato di Modena e Reggio, a partire dal XVIII secolo, ovvero l'aquila estense coronata con le ali rivolte, come nel caso in esame, verso il basso, cfr. G. Boccolari, L'«Arte degli orefici» a Modena (secc. XV-XIX), Modena, 1991, pp. 39-41, 64-65; E. Barbolini Ferrari-G. Boccolari (a cura di), Argenti estensi l'arte orafa nel ducato di Modena e Reggio, Correggio, 1994, pp. 10, 25. In mancanza di ulteriori riferimenti, data la vicinanza con le armi del duca del Chiablese, presenti su un servizio da toeletta, realizzato da Giovanni Fino (notizie dal 1762 al 1791) in occasione delle nozze tra Benedetto Maurizio (1741-1808) e la nipote Maria Anna (1757-1827), avvenuto nel 1775, si potrebbe ipotizzare che si riferisca, comunque, ad una commissione da parte di un ramo cadetto della dinastia regnante, cfr. G. Fina, L'argenteria torinese del Settecento, Chieri, 2002, pp. 55-57. Si noti che il punzone, erroneamente, era stato ritenuto lo stemma nobiliare di una famiglia non italiana in occasione della compilazione della scheda inventariale dell'oggetto in esame nel 1993, ove la schedatrice, Silvia Ghisotti, proponeva una produzione da parte di una bottega di ambito austriaco o tedesco. La tipologia della brocca "a casco", forse di origine francese, è ampiamente diffusa nel XVII e XVIII secolo; anche la soluzione delle profonde costolonature che creano un maggior movimento sulla superficie, nonché i decori con elementi vegetali a volute in corrispondenza del manico e del beccuccio, rimandano ad un gusto settecentesco, cfr. S. Vasco Rocca, Gli oggetti liturgici, in B. Montevecchi - S. Vasco Rocca (a cura di), 4. Dizionari terminologici. Suppellettile ecclesiastica I, Firenze, 1987, pp. 227-233; J. Perrin-S. Vasco Rocca, Thesaurus des objects religieux. Meubles, objects, linges, vêtements et instruments de musique du culte catholique romain/ Thesaurus of Religious Object. Furniture, Objects, Linen, Clothing and Musical Instruments of the Roman Catholic Faith/ Thesaurus del corredo ecclesiastico. Arredi, oggetti, lini e strumenti musicali della chiesa cattolica romana, Parigi, 1999, pp. 179-180. Per confronto nelle scelte tipologiche, che attesta la fortuna sia del decoro a costolonature che della tipologia a casco, si vedano un servizio di brocca e bacile conservato nel duomo di Ales (1788-1793), cfr. G. Guarino, servizio da lavabo, in L. Siddi, M. G. Messina, A. Pasolini (a cura di), Argenti. Arredi sacri e profani nella Sardegna sabauda, catalogo della mostra, Cagliari, 1994, p. 46, e una brocca, datata genericamente al XIX secolo, proveniente dalla diocesi di Iglesias, cfr. A. Pasolini, brocca, in Ibidem, p. 45. Al di fuori del Regno di Sardegna, si confrontino, a titolo di esempio, un servizio da lavabo della chiesa di S. Maria Maggiore di Bologna di manifattura emiliana, datato al XVIII secolo, cfr. S. Baviera-J. Bentini (a cura di), Mistero e immagine. L'Eucarestia nell'arte dal XVI al XVIII secolo, catalogo della mostra (Bologna, chiesa abbaziale di S. Salvatore, 20 settembre-23 novembre 1997), Milano, 1997, p. 201, n. 157. Oppure un corredo di brocca e bacile del Tesoro della Basilica della Ghiara di Modena, datati alla metà del XVIII secolo, cfr. E. Barbolini Ferrari-G. Boccolari (a cura di), Argenti estensi l'arte orafa nel ducato di Modena e Reggio, Correggio, 1994, p. 61, n. 26. Analogamente, si veda un servizio di brocca e bacile, datato al 1750, opera dell'argentiere Tomaso Scheiber (notizie 1750-1783), conservato nella Curia Arcivescovile di Gorizia, cfr. M. Malni Pascoletti, scheda n. XI.24, in G. Bergamini (a cura di), Ori e tesori d'Europa. Mille anni di oreficeria nel Friuli Venezia Giulia, catalogo della mostra (Codroipo, Villa Manin di Passariano, 20 giugno-15 novembre 1992), Milano, 1992, pp. 320-321
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087779
  • NUMERO D'INVENTARIO 2008/ 80 S.M
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI sotto piede/ su etichetta rettangolare adesiva - 2008 - caratteri numerici -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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