ritratto della marchesa d'Oria del Maro Teresa Costa d'Arignano
dipinto
1740 - 1760
L'opera è inserita in una cornice dorata. La figura femminile, coperta con un manto azzurro foderato di ermellino, sporge da una balaustra di pietra sulla quale appoggia le braccia coperte da ricchi voulants di pizzo. Le mani sono celate da un manicotto. Intorno al collo è presente una sciarpa realizzata con pelliccia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
legno/ doratura
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 98
Larghezza: 80
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Caravino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la didascalia di un'altra versione di questo dipinto conservato a Masino, il ritratto raffigurerebbe Maria Adelaide Clotilde di Borbone, nata nel 1759 a Versailles ed andata sposa nel 1775 a Carlo Emanuele IV; morì nel 1802. Nel 1808 Pio VII la proclamò venerabile (per i suoi ritratti si vedano, ad esempio, L. Laureati, L. Trezzani (a cura di), Il patrimonio artistico del Quirinale. Pittura antica. La quadreria, Milano 199???, p. 188, scheda n. 202 di L. Laureati; N. Gabrielli, Racconigi, Torino 1972, p. 211).; Ma l'opera è una replica del ritratto della marchesa d'Oria del Maro Teresa Costa d'Arignano, conservato presso il Palazzo Doria a Ciriè (A. Cavallari Murat, Lungo la stura di Lanzo, Torino 1973, p. 285, fig. 20, p. 286), seconda moglie del marchese Gian Gerolamo Doria. Una delle figlie, la Maria Faustina, andò sposa al conte Francesco Valperga di Masino. Si può quindi ipotizzare che la figlia fece fare una copia del ritratto della madre, conservato nel palazzo di famiglia.; Si deve inoltre ricordare come anche la moda suggerisce una datazione intorno alla metà del Settecento, dal momento che l'acconciatura, aderente al capo, andrà di moda in questi anni (R. Levi Pisetzky, Il costume e la moda nella società italiana, Torino1995, p. 263), così come un copricapo simile a quello indossato dal personaggio raffigurato si può osservare nel ritratto di Cristina Spomis, realizzato intorno alla metà del secolo, da Carlo Andrea van Loo e conservato presso la Galleria Sabauda di Torino (C. Mossetti, La politica artistica di Carlo Emanuele III, in S. Pinto (a cura di), Arte di corte a Torino da Carlo Emanuele III a Carlo Felice, Torino 1987, pp. 14-15, P. Astrua, Le scelte programmatiche di Vittorio Amedeo duca di Savoia e re di Sardegna, in Ibid., p. 74). Nei decenni successivi si preferiranno acconciature molto più alte, come emerge, ad esempio, dal già citato ritratto della moglie di Carlo Emanuele VI conservato al Quirinale o dal bassorilievo marmoreo, raffigurante sempre la regina, eseguito nel 1776 da Giovanni Battista Bernero (E. Castelnuovo, M. Rosci (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861, catalogo della mostra, Torino 1980, vol. I, p. 76, scheda n. 74 di M. di Macco)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100048186
- NUMERO D'INVENTARIO SBAS TO 1112
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0