Villa della Regina

Torino, 1976/00/00 - 1976/00/00

Edificio lungo 60x60m circa, con tre corpi avanzati, il corpo centrale dei padiglioni laterali, dietro i quali vi sono appendici della stessa altezza entro cui sono collocati gabinetti di servizio e di tolettatura. Il corpo centrale consta di 4 piani f.t. il piano terreno è ornato con tre arcate a pieno centro, pilastri decorativi a bugne alternate a tufo e tre finestre. Al primo piano si ripetono tre arcate di marmo fiancheggiate da lesene ioniche portanti una trabeazione; negli archi a tutto sesto sono aperte tre finestre tonde e tre porte corrispondondenti al salone centrale. Al secondo piano si ripetono tre arcate con portebalcone inquadrate da un ordine a lesene corinzie, questo piano corrispondente ale tribune del salone. Il terzo piano, più basso dei precedenti, presenta tre finestre rettangolari inquadrate da pilastri che portano il sagomato cornicione; su di esso si profila un attico marmoreo a balustrini quadrangolari portante 4 statue marmoree. La balaustra si sviluppa anche nei fianchi del corpo centrale. I due corpi laterali constano di cinque piani f.t. con al p.t. un apertura rettangolare ; al 1 p una porta balcone ed una soprastante finestra chiusa in corrispondenza ad un ammezzato ; gli ultimi due piani delle finestre. I piani sono limitati da cornici, quella del secondo piano più sporgente. I due corpi di fabbrica che collegano i tre corpi avanzati constano di tre p.f., ogni piano presenta sei finestre alcune delle quali murate disposte analogamente a quelle dei corpi laterali. I fianchi dell’edificio presentano disposizioni e decorazioni analoghe a quelle dei corpi laterali. L’ingresso principale è costituito da due porte laterali poste nei fianchi del corpo centrale, ad esse si accede per mezzo di due branche a tenaglia di due ampi scalinate che si riuniscono in un pianerottolo centrale sottostante dal quale per mezzo di una scala rettilinea di sette gradini in marmo si scende sul terreno. Le branche in curva delle scalinate sono sostenute da pareti verticali incrostate di tufo e coronate da balaustrine di marmo bianco. Davanti a quelle scalinate si sviluppa il grande piazzale rettangolare che costituiva il cortile d’onore limitato lateralmente da cancellate di ferro. Questo piazzale presenta una balconata sui lati verso la città dal quale si scende per mezzo di due rampe davanti alla peschiera centrale; qui un cancello in ferro a tre aperture con pilastri sormontati di pigne rappresentava l’entrata principale alla villa, la parte posteriore del palazzo verso sud-est risultava più bassa dell’opposta perché il piano terreo è interato. Nei corpi laterali sopra il p.t. compare una ammezzato le cui finestre quadrate sono in parte murate e al piano superiore tracce di decorazione a triglifi . La pianta del primo piano verso ovest presenta un edificio rettilineo a doppia fila d’ambienti simmetrico rispetti all’asse della scala centrale all’estremità dell’edificio due gruppi contenenti ambienti minori destinati a salotti, tolette, guardaroba; il salone centrale disimpegna due gruppi di camere, quello a sud-ovest detto “appartamento del re” quello a nord est detto “appartamento della regina”, dal salone centrale si accede allo scalone principale a tre rampe sostenute da volte poggianti su quattro pilastri quadrangolari. Il salone centrale misura circa 17x9,2m, occupa in altezza due piani; sopra i lati minori sono disposte due tribune corrispondenti in basso al vestibolo, con volte a botte con testa a padiglione, sostenute da due pilastri quadrati per parte e affrescate da Battista Cosceto. Quattro porte sul lato sud-ovest collegano il salone con la scalinata esterna, con un ampia scala con un piccolo oratorio e con lo scalone; anche sul lato nord –est si aprono quattro porte: una collega il salone con la scalinata e le altre tre ad altre sale. Le tribune del piano superiore con ringhiere in ferro hanno pianta frastagliata e si allargano verso le pareti laterali, s’impostano sulla trabeazione in corrispondenza delle colonne binate e si riuniscono al centro della volta in una complicata cornice che inquadrava l’Aurora di Giuseppe Valeriani distrutta nei bombardamenti del 1942-1943. Sulle pareti a nord, a sud, due affreschi raffiguranti la Metamorfosi di Dafne e la morte di Dafne di Corrado Gianquinto. La Camera di Udienza del Re misura circa 7,6x6,4m, comunica con il salone e con una camera detta Cubicolo del Re. la volta a botte a testa a padiglione. Il Gabinetto cinese è nell’ala sud-ovest della villa; di dimensioni di circa 4,4x3,2m, è in comunicazione con il salottino azzurro ed illuminato da due finestre verso il giardino. Il soffitto piano a fondo chiari è dipinto con una leggera decorazione di imitazione cinese. Il Gabinetto per guardaroba, lungo 3,8m e largo 3m, in comunicazione col pianerottolo della scala di servizio con la camera e con il gabinetto cinese, è coperto da volta decorata da F. Minei coi suoi soliti grotteschi. Il Gabinetto di toletta comunica con la camera e con il gabinetto per il guardaroba; è illuminato da tre finestre che guardano in due direzioni verso il giardino. Delle dimensioni di circa 4,8x3,8m, presenta un soffitto con lievi dorature secondo lo stile del Minei

  • OGGETTO villa-nobiliare
  • AMBITO CULTURALE Maestranze Locali
  • NOTIZIE Ampliamenti ed abbellimenti successivi furono voluti dalla principessa Ludovica, moglie del Principe Maurizio, da cui la villa prese il nome, la principessa si avvalse dell’opera del conte Amedeo di Castellamonte. In seguito la villa passò in possesso del Re Vittorio Amedeo II e divenne soggiorno preferito della Regina Anna di Orleans, moglie del detto Amedeo II, da allora la villa prese il nome di Villa della Regina. Anche Juvarra lavorò ad abbellire la villa, infatti nell’elenco delle opere dei disegni del Juvarra si trova segnato nel 1729: disegni per la riomodernizzazione della Vigna di S. M. la Regina di una sala e di un appartamento, inoltre uno schizzo della pianta della villa è contenuto nei disegni di Juvarra. I lavori eseguiti dallo Juvarra sono difficilmente identificabili, una prova che Juvarra divette in qualche modo prendere parte ai lavori della villa è data dall’esistenza di affreschi di G. B. Crosato, i cui affreschi paiono nelle architetture dello Juvarra. La pianta dello Juvarra corrisponde alla pianta attuale ed è difficile stabilire se esso è un progetto originale o uno schema già esistente. Nella incisione di Ignatius Agliaudus Architect del 1737 la facciata si presentava simile all’attuale
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO) - Piemonte , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Villa della Regina, 42, Torino (TO)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100028624
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1986
    2020
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA Copia cartacea della scheda di catalogo (1)
    Copia cartacea della scheda di catalogo (2)
    Copia cartacea della scheda di catalogo (3)
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA estratto di mappa catastale (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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