Madonna del Castello. Madonna con Bambino

dipinto,

Il dipinto, lacerto di un affresco di più ampie dimensioni, raffigura la Madonna con in grembo il Bambino, ripresi di tre quarti e rivolti verso sinistra. L'uno con la amno destra benedicente, l'altra con la amno destra sollevata. La Vergine ha veste rossa e manto blu, il bambino veste verde, entrambe con la quadrettatura più chiara.La madonna ha capelli castani, corona ed aureola dorata in rilievo; il Bambino capeli castani, nimbo quadrilobato dorato in rilievo. Sul fondo color grigio-nero risaltano le tracce di due stelle gialle. Il sedile, color marrone e ocra-giallo, ha stuoia verde con motivo simile a quello degli abiti. Nell'angolo in basso a sinistra, in pochi centimetri, pare lo spiovente di un tetto con tegole rossa

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco/ doratura/ applicazione su tavola
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto (inv. n. 22) era collocato, sino al 1972, dietro alla pala d'altare maggiore della secentesca chiesa di S. Maria Annunciata (Oleggio memorie, 1924, p. 50). Per tradizione il dipinto è ricordato come "Madonna del Castello" dal 1834 (Oleggio, Archivio Parrocchiale, F. 5, a. 1834) in quanto nella zona inferiore, ora mancante, doveva essere raffiguratoun borgo con fortificazioni. Nell'angolo a sinistra si scorge parte del tetto di un edificio. La Madonna dovrebbe provenire dalla Chiesa Semplice di S.Maria in borgo detta la Nonciata di Olegio in cui era eretta la Confarternita dell'Annunciazione (Novara, Archivio Diocesano, T. 7, f. 66). Ricostruita la nuova sede dela confraternita rimase a ricordo della precedente chiesa, un frammento di affresco riportato sulla parete orientale, dietro la pala attribuita al Nuvolone. Il dipinto potrebbe collegarsi, per affinità di gusto, al ciclo di santi di S. Paolo di Vercelli (Opere d'arte a Vercelli e nella sua provincia. Recuperi e restauri 1968-1976 Vercelli 1976, figg. 40-41) per la policromia e la decorazione dei tessuti, per il taglio degli occhi, anche se questo di Oleggio ha una linea più elegante nei contorni. Per i dati emersi, l'opera, di scuola novarese, è ascrivibile alla metà del Trecento (Musei del Piemonte, opere d'arte restaurate, catalogo della mostra, Torino 1978, p. 158, fig. 159). Per la bibliografia si veda C. ALBERA, Chiese ed Oratori, in Oleggio memorie, Tip. Provera,Novara 1924, pp. 59-61; Il centro storico di Oleggio, Novara 1977, p. 93; F. FIORI, Oleggio, brevi cenni storici, in A.V.I.S. XXX di fondazione, Novara 1980, fig. 2
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024807
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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