Palazzo Schifanoia

La delizia degli Este
a cura di Cecilia Perrone, pubblicato il 11/11/2020

La famiglia principesca degli Este ha origini ancora sconosciute ma molto antiche e radicate in Italia. Tra i ranghi familiari sono molte le personalità di spicco che hanno animato soprattutto l'Italia centro-settentrionale e, nel XIV secolo, resero Ferrara il centro principale del potere della famiglia in Italia, elevando la città a fulcro della cultura e dell'arte europea per diversi secoli a seguire. Furono protagonisti del Rinascimento italiano periodo durante il quale ampliarono i possedimenti anche ai ducati di Reggio e Mantova.

Paolo Zappaterra, Ferrara – Palazzo Schifanoia – facciata palazzo e via Scandiana, 1974, gelatina ai sali d'argento/carta, 0800634770 Catalogo generale dei Beni Culturali
Paolo Zappaterra, Ferrara – Palazzo Schifanoia – facciata palazzo e via Scandiana, 1974, gelatina ai sali d'argento/carta, 0800634770

Il palazzo fu edificato a Ferrara per diretta volontà della famiglia d’Este, nell’ultimo ventennio del XIV secolo, precisamente sotto l’impulso del marchese Alberto d’Este. La residenza esprime già nel proprio nome la destinazione d’uso, ossia un palazzo da utilizzare come residenza di svago per la famiglia, spesso itinerante per l’Italia (“Schifanoia” significa appunto “schivar la noia”). Alla metà del secolo successivo il palazzo subì poi un importante rinnovamento: il duca Borso, una personalità che guidò la città di Ferrara verso un periodo di prosperità e particolare splendore, ordinò l’ampliamento del corpo di fabbrica e l’innalzamento di un piano nobile, ricavandone un appartamento di rappresentanza. Nuovo fulcro dell’azione borsiana fu il famoso Salone dei Mesi, splendido tassello della cultura rinascimentale italiana; l’intera decorazione ad affresco del salone venne affidata ad artisti del calibro di Ercole de Roberti e Francesco del Cossa e altri artisti ancora anonimi.

Il soggetto dell’intera rappresentazione mira alla celebrazione del committente e delle sue imprese in chiave simbolica e astrologica; il duca pare infatti che non muovesse un passo senza aver prima consultato gli astri e senza prima essere consigliato dagli astrologi di corte, gli stessi a cui la critica attribuisce la genesi del programma iconografico del Salone dei Mesi. Nel corso dei secoli il palazzo subì ingenti danni e diversi cambiamenti, e lo splendore rinascimentale venne oscurato per un lunghissimo lasso di tempo; venne però riscoperto nel XIX secolo, diventando poi nel 1897 il Civico Museo Schifanoia.