Madonna di Loreto Festival: la Corsa degli Zingari a Youngstown, Ohio
Tra le numerose comunità della diaspora italiana negli Stati Uniti, il gruppo dei pacentrani emigrati a Youngstown, Ohio, si è riunito nel “Club Pacentrani Ohio”. Il Club organizza ogni anno il “Madonna di Loreto Festival”, una versione locale della Corsa degli Zingari, segno dello stretto rapporto tra le comunità diasporiche e la cultura dei territori di origine.
Circolo Gianni Bosio
Enrico Grammaroli, Youngstown (Ohio, USA) – La statua della Madonna di Loreto, 2024, fotografia digitale
La prima edizione del festival si è tenuta nel settembre del 1979, sebbene il Pacentrani Club di Youngstown sia stato fondato già dal 1947, come risultato del desiderio della comunità diasporica pacentrana dell’area dell’Ohio nordorientale, e in particolare delle città di Youngstown e Warren, di creare un luogo di ritrovo ufficiale per la comunità. Il festival, a detta dei racconti proposti dai membri più anziani del Club, ha sempre avuto i suoi momenti più importanti nelle funzioni religiose (messa e processione) in onore della patrona del luogo italiano di origine e nella versione locale della corsa.
I membri del Club e della comunità (espressa dai partecipanti al festival) non sembrano avere nessuna preoccupazione rispetto alle palesi differenze tra la corsa originale pacentrana e quella che viene svolta a Youngstown, nella consapevolezza che quest’ultima si costituisce come una semplice forma di tributo di coesione e appartenenza al luogo di origine. Ad esempio, sebbene le fonti orali attestino che nel passato alcuni dei partecipanti corressero a piedi nudi, ad oggi nessuno corre più scalzo. Inoltre, la corsa della comunità diasporica non ha mai avuto le connotazioni legate alla subalternità sociale dei corridori, laddove la stessa costituzione in forma di Club dei pacentrani di Youngstown si configura, in linea con i molti altri simili esempi di associazionismo delle comunità diasporiche italiane negli Stati Uniti, proprio nella rappresentazione di un riscatto economico e sociale. In questo senso si comprende come questo gruppo si autodefinisca nel ricordo e nel legame con il luogo di provenienza che il Club rappresenta, ma con ancor più determinazione nell’orgoglio di aver costruito l’edificio del Club solo attraverso le donazioni dei membri e il loro stesso lavoro materiale.
Un altro motivo di orgoglio sta proprio nella capacità del Club di organizzare, autonomamente e senza aiuti istituzionali, un evento che ha visto nei suoi oltre 40 anni di storia una partecipazione sempre crescente e che ha attratto pacentrani da molte regioni circostanti con pullman organizzati anche da città distanti come Detroit e Toronto. Questa dinamica di crescita ha subito una forte interruzione durante i due anni della pandemia di Covid e le edizioni successive non hanno ancora recuperato i numeri precedenti a essa.
BibliografiaAugusto Di Cesare (a cura di), La Corsa degli Zingari. Studi e cronache (1980 – 1985) su una antichissima tradizione popolare, Pacentro, 1986