Banchetto e Simposio in Etruria

a cura di Federica Galiffa

Presso gli Etruschi si apparecchiano tavole sontuose due volte al giorno e si dispiegano tappeti variopinti e coppe argentee di ogni specie e una folla di begli schiavi assiste adorna di vesti sontuse", così scrive lo scrittore e storico Posidonio di Apamea nel II sec. a.C., le stesse opinioni saranno riprese poi da autori più tardi come lo storico Diodoro Siculo; essi però più che descrivere una realtà contemporanea fanno riferimento a vecchi luoghi comuni della cultura greca, che spesso hanno descritto gli Etruschi come un popolo raffinato e gaudente. 

Tomba dei leopardi, banchetto
Tomba dei leopardi, banchetto

Il cliché dell'Etrusco dedito ai piaceri e al lusso più smodato da parte greca, su un piano generale, nasce da un'ostilità in primo luogo alimentata dall'antica rivalità commerciale che li aveva visti lottare per il controllo delle rotte del Mediterraneo occidentale, ma anche dall'immagine che trasmette di se l'antica cultura etrusca. Essa è infatti caratterizzata da forme eccessive di ostentazione della ricchezza soprattutto perché la società rimarrà per lungo tempo basata sul potere delle classi aristocratiche. Gli Etruschi recepirono dai Greci, già in una fase piuttosto antica (almeno dalla fine dell’VIII sec. a. C.), l'usanza del banchetto come vero e proprio rito sociale e con esso le pratiche annesse all’uso e consumo del vino, ma subito lo adattarono alla propria mentalità e alla propria cultura, assimilando e reinterpretando tra l'altro anche influenze di tipo orientale, forse apprese tramite i Fenici, senza intermediazione greca. L'adozione di un modello apprezzato in quanto esotico e per di più connesso con uno stile di vita eroico, come testimoniato nei poemi omerici, dovette essere abbastanza rapido. Ciò che ci trasmette direttamente la cultura etrusca sulla tematica del banchetto e del simposio, è quanto ci rimane di essa (o meglio quanto è stato fin’ora scoperto) che ci costringe, salvo qualche rara eccezione, ad occuparci soprattutto dell’ambito funerario. In questo ambito vediamo l’immagine che gli individui volutamente ci hanno lasciato di sé legata alla rappresentazione di queste pratiche, concepite come espressione di vita aristocratica oltre che momento importante di socializzazione e aggregazione, e che possiamo vedere riflesse attraverso gli oggetti di corredo deposti nelle tombe, connessi con la volontà di esibire le ricchezze possedute in vita e di ostentare l’importanza della propria posizione sociale. Già a partire dall'VIII secolo a.C. i vasi d'importazione aumentano progressivamente di numero e arrivano a comporre dei veri e propri servizi, in cui ciascuna forma rappresenta precise funzioni in relazione alle modalità con cui si assumeva in Grecia il vino. Compaiono quindi nei corredi, per esempio, le coppe per berlo, ma anche il cratere in cui veniva mescolato con l'acqua e l'oinochoe per attingerlo, trasportarlo e versarlo nelle coppe. La presenza di un intero servizio assume una particolare funzione celebrativa, il defunto non è più soltanto l'individuo di rango che beve isolatamente, ma mesce e dispensa la bevanda ai suoi commensali in quanto membro di un'elité, come nei rituali eroici di stampo omerico.

Bibliografia

A. Ciacci, P. Rendini, A. Zifferero, Archeologia della vite e del vino in Toscana e Lazio. Dalle tecniche dell'indagine archeologica alle prospettive della biologia molecolare, Quaderni del Dipartimento di archeologia e storia delle arti. Sezione archeologica, Università di Siena, 65, Firenze, 2012 , p.

D. Locatelli (a cura di), Banchetto e simposio in Etruria. Simboli e immagini del potere, Modena, 2008 , p.
Catalogo della mostra, Castelvetro di Modena, 29 marzo - 28 settembre 2008

D. Barbagli, Banchetto e simposio in Etruria., Vino fra mito e storia, Monteriggioni, 2012 , pp. 34-40
Catalogo della mostra, Siena, 24 novembre 2012 - 5 maggio 2013

G. Sassatelli, Cibo, alimentazione e banchetto presso gli Etruschi, L'alimentazione nell'antichità, Parma, 1985 , pp. 209-236
Atti del Convegno, Parma, 2-3 maggio 1985

Bibliografia in rete

Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto. L'Area archeologica, 23/02/2021 (LINK)