lapide - famiglia Natan
lapide
1631-1653
Lapide tripla verticale con basamento costituito da tre file di conci a bugnato, lastra con bordi a bassorilievo che delineano le tre lapidi, tutte con sommità arrotondata e decorazione applicata non riconoscibile. Ai lati e nella parte posteriore è presente un sostegno in cemento.
- FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
- OGGETTO lapide
- DEDICAZIONE famiglia Natan
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MATERIA E TECNICA
marmo rosa di Verona/ incisione
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MISURE
Profondità: 36 cm
Altezza: 156 cm
Larghezza: 141 cm
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ISCRIZIONE
(...) ONORATO SIGNOR / (...) YOSEF / FIGLIO DI SEMU'EL DELLA FAMIGLIA / NATAN, IL RICORDO DEL GIUSTO / SIA IN BENEDIZIONE. / CHIUNQUE PASSERA' PER DI QUA E SIEDERA' COSTI' VERSERA' UNA LACRIMA / SUL PRINCIPE YOSEF, RACCOLTO NELLA DIMORA CELESTE. / NEL GIORNO IN CUI DIO DA' IL PERDONO, DI NOTTE / LA SUA ANIMA HA TROVATO RIPOSO. / LA SUA ANIMA SOTTO IL TRONO RISPLENDERA' DOPPIAMENTE. / NELL'ANNO (IN CUI) LA MORTE HA COLPITO IL CAPRO ESPIATORIO, / LA ROCCA L'HA ELETTO A SALIRE ALLA GERUSALEMME CELESTE / TRA I GIUSTI NEL MONDO, I QUALI SONO PIENI DI SPLENDORE / FINO A QUANDO VERRA' IL REDENTORE NEI GIORNI DELLA PURIFICAZIONE.
PIETRA SEPOLCRALE DELL'EMINENTE E ONORATO / NATAN FIGLIO DI YOSEF, DONO PER COLUI CHE E' TEMIBILE, / DELLA FAMIGLIA NATAN, IL SUO RICORDO SIA IN BENEDIZIONE. / UNA PIETRA SILENZIOSA E MASSICCIA / E' ORA LA RESIDENZA DEL DOLCE FANCIULLO / CHE, PRIMA CHE IL SOLE SPUNTASSE, / RESO MUTO PER CHI GIACE NEL SILENZIO. / NEL MESE DI AV (5)404 / E' STATO SOTTRATTO / NATAN, IL CUI NOME ERA UGUALE A QUELLO DELLA FAMIGLIA DEL PADRE. / DA YOSEF UNA LACRIMA E' STATA FATTA SCENDERE / SUL FIGLIO, IN ALTO TANTO AMATO. / TORNERA' AI NOSTRI GIORNI IL REDENTORE, FIORIRA' COME UN GIGLIO, / ALLORA GIOIRA' ISRAELE, / LA CITTA' DOVE SI ACCAMPO' DAVIDE.
(...) ONORATO / (...) L'EMINENTE / NATAN FIGLIO DI SEMU'EL / DELLA FAMIGLIA NATAN, IL SUO RICORDO SIA IN BENEDIZIONE. / QUESTA LAPIDE METTE A TACERE OGNI GIOIA. / IL SIGNORE HA DATO, IL SIGNORE HA TOLTO. / AL COMPIERSI DEL MESE DI / KISLEW 5392, COLUI CHE ERA INTEGRO / E' STATO SOTTRATTO ALLA FAMIGLIA NATAN E PORTATO IN CIELO. / EGLI HA STABILITO I CONFINI DI QUESTO CIMITERO, / VERSANDO A TAL FINE UN'INGENTE DONAZIONE. / NEL GIORNO IN CUI VERRA' IL REDENTORE RIFIORIRA' GIOVANE; / PER LA SUA GIUSTIZIA IL SOMMO MESCOLERA' AROMI.
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Cimitero Ebraico - Finale Emilia
- LOCALIZZAZIONE Cimitero Ebraico - Finale Emilia
- INDIRIZZO vicolo Gozzi
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I defunti sono Donato Donati (Natan Natan, iscrizione 3), morto nel 1631, il nipote Ioseffo (Yosef, iscrizione 1), figlio di suo figlio Simone (Semu'el) e morto nel 1652, ed il figlio di Ioseffo (Natan Natan, iscrizione 2), chiamato come il bisnonno e deceduto in tenera età nel 1644. Donato Donati fu mercante e banchiere ma soprattutto fu colui che, dopo essersi trasferito a Finale Emilia nel 1600, acquistò nello stesso anno il terreno per il cimitero ad uso della comunità ebraica locale. Nel 1606 si trasferì a Modena, lasciando la sua casa ed i suoi affari finalesi al primogenito Simone. Nel 1621, in occasione di una carestia, assieme al socio Simon Borgo propose al Duca Cesare d'Este l'introduzione all'interno dello Stato Estense di una nuova coltura: il grano saraceno. I due avranno il privilegio, concesso loro dal Duca, di essere per venticinque anni gli unici fornitori di tale grano. Di Donato Donati si hanno notizie fino al 1629, poi niente. Si presume che si ammalò e forse tornò a vivere presso il figlio Simone, quel che è certo è che espresse la volontà di essere sepolto nel cimitero che aveva acquistato e che era ancora di proprietà della famiglia. Ioseffo Donati fu l'unico dei figli maschi di Simone Donati a non convertirsi al cattolicesimo. Non abbracciò la professione del padre e si dedicò al commercio delle biade e dell'acquavite. Alcuni documenti lo descrivo, negli anni giovanili, vestito con abiti sontuosi di velluto, d'oro e di seta. Da Sara Sanguinetti ebbe cinque figli, fra cui Donato Donati, qui sepolto. La lapide dei tre Donati ha iscrizioni in forma poetica e rimata. Il testo dell'iscrizione, oggi difficilmente illeggibile, si conserva nella trascrizione eseguita da Bernardino Ramazzini (1633-1714), conservata nel "Codice Wagenseil" della Biblioteca Universitaria di Lipsia.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
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CREATOR
MEB - Museo Ebraico di Bologna - Bologna
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0