Sito romano di Isex flumen

187 a. c. ca.-1099 d.C. ca.

L'attuale borgata di Idice è sorta attorno al ponte sulla via Emilia e alla chiesa di S. Giacomo, ricordata già nell'XI secolo, che provvedeva alla manutenzione del vicino ospizio per pellegrini. Sebbene soggette ad un ripristino conservativo massiccio e poco filologico, le strutture murarie dell'ex S. Giacomo mostrano diverse tracce di un reimpiego disordinato di materiale romano rinvenuto sicuramente in loco: esagonette, mattoni di modulo romano e cubilia da opus reticolatum. Una documentata ricostruzione della genesi storica della chiesa ha dimostrato che essa è sorta, ereditandone le funzioni, nel luogo di un'antica stazione di posta, lungo la grande strada consolare romana, riconoscibile nella Tabula Peutingeriana (segm. IV) con il nome di Isex fl., a sei miglia da Bononia e a quattro da Claterna. L'importanza del sito sarebbe stata determinata dal fatto che la località non solo coincideva con il deflusso del corso d'acqua in pianura, ma contrassegnava l'incrocio fra la via Emilia e un tracciato viario parallelo all'asta fluviale che si vuole identificare con uno dei diverticoli della via Flaminia minor proveniente da Arezzo attraverso il crinale Centonara-Idice con capolinea a Bologna. In effetti il Codex Vindobonensis 324 raffigura a fianco della linea azzurra dell'Idice una linea rossa che - come è noto - rappresenta la rete viaria di carattere terrestre o fluviale mantenuta efficiente dallo stato romano. Il tracciato non si arresta ad Isex fl(umen), ma si immette in un analogo tracciato parallelo al Po, parendo suggerire che la prosecuzione di questo ramo della consolare Arretium-Bononia permettesse di raggiungere la zona padana.

  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • OGGETTO area con attestazione di reimpieghi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Anche se il nucleo di Idice non doveva avere particolare importanza e consistenza insediativa e non si dispone di alcuna documentazione, né di alcuna fonte letteraria utile a ricostruire la situazione nella quale si trovò questa stazione di posta tra Tardoantico e Alto Medioevo, sembra assodato che la destinazione posteriore a luogo di ricovero, di ristoro e di cambio della cavalcatura non può che affondare le radici nelle sue stesse origini itinerarie romane. Il successivo ospizio e chiesa di S. Giacomo svolsero la loro missione caritativa e di manutenzione dell'infrastruttura fino alle soppressioni napoleoniche agli inizi del XIX secolo. In seguito l'ospizio venne abbattuto, mentre l'edificio di culto, prima trasformato in oratorio privato e infine sconsacrato, oggi è divenuto una civile abitazione. Lungo la via Emilia, altre evidenze non lungi dalla frazione di Idice risultano in diretta connessione con il cursus publicum. In via Castiglia sono state rilevate (2006) strutture riferibili a un impianto produttivo (fine I sec. a.C. - II sec. d.C.) dotato di due vasche, una delle quali in funzione di base di torcular. In località Cicogna si registrano due rinvenimenti ottocenteschi: un tesoretto di sei monete auree emesse durante i regni di Arcadio (394-408) e Onorio (395-423) presso Villa Malaguti (incrocio via Emilia/ via Fondè) e un tratto di opus spicatum presso Villa Sanguinetti, ascrivibile a uno dei numerosi edifici rustici disseminati nel territorio.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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