Cristo delle acque. L'incedere di Cristo sulle acque

scultura a tutto tondo, post 1901 -

Cristo che cammina sulle acque

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO scultura a tutto tondo
  • MATERIA E TECNICA calco in gesso
  • ATTRIBUZIONI Bistolfi, Leonardo (1859/ 1933)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gipsoteca
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il bronzo, da cui fu tratto questo calco in gesso, venne commissionato all'artista dal suo amico, il Conte Camerini, verso la fine del 1895. La statua fu inaugurata il 23 settembre 1901. In collezione privata torinese si conserva il bozzetto in terracotta (Bernini, in cat. mostra 1984, p. 75). Come annotato da Lia Bernini (1984, p. 76), "Il Cristo che cammina sulle acque" deriva direttamente dal Cristo della "Salita al Calvario" della Cappella di Crea, eseguita tra il 1892 e il 1895, con lo stesso abito "a sacco" e la medesima, ricercata, teatralità. Questo Redentore, al suo apparire, "divise i critici in due campi: chi favorevole, che riconobbe in esso una rappresentazione delle inquietudini religiose moderne, un Cristo quasi «socialista» che «va incontro ad un popolo a morire per un'idea»; chi, invece, lo condannò per la sua teatralità e spinto estetismo" (Bernini 1984, p. 76). A ogni modo, a colpire maggiormente la critica fu l'abbandono dell'icona di "un Cristo mite e semplice e la sua sostituzione con un'immagine moderna di un Cristo che compendia nel suo volto le nuove teorie di Marx e Nietzsche" (Id.) In una lettera scritta da Piazzola sul Brenta al poeta Giovanni Pascoli (21 ottobre 1905), lo scultore sembra alludere alla discussa vicenda critica: "Siamo passati di qui per rivedere il mio «Cristo» che il conte Camerini ha idealmente collocato sopra un'isola nel quieto e solitario lago di un parco. Come vorrei che voi foste con me di fronte a quest'umile certo, ma profonda e dolorosa opera del mio cuore!" (Migliorini, 1992, p. 60). Era questa un'opera che lo scultore piemontese amava particolarmente "perché riteneva, forse, di essere riuscito a realizzare la tanto vagheggiata trascrizione dal divino all'umano e a trasformare l'idea e il sogno in materia" (Migliorini, 1992, p. 29). Oltre al modello di Rodin, l'opera, secondo Migliorini (1992, p. 104) risentirebbe della lettura di alcune pagine del Bel Ami di Guy de Maupassant e della fortuna che a seguito di queste ebbe l'omonimo Cristo che cammina sulle acque di Michael Munkacsy del 1881.
  • NUMERO D'INVENTARIO VII-26
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA C028063
  • ENTE SCHEDATORE Regione Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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