Fazzoletto (sec. XX)

Fazzoletto, post 1935 - post 1935

fazzoletto in tela marrone stampato con scritte in bianco. In alto a sinistra l'angolo è ornato da un disegno di fascio littorio con scure verso destra.

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO Fazzoletto
  • MATERIA E TECNICA tessuto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Fioroni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • NUMERO D'INVENTARIO MA-208
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA S118
  • ENTE SCHEDATORE Regione Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • ISCRIZIONI su tutta la superficie - ITALIANI RICORDATE ! 2 ottobre XIII Camicie nere della Rivoluzione: uomini e donne di tutta Italia; italiani sparsi nel mondo oltre i monti e oltre gli oceani: ascoltate! Un’ora solenne sta per scoccare nella storia della Patria. Venti milioni di uomini occupano in questo momento le piazze di tutta Italia. Mai si vide nella storia del genere umano spettacolo più gigantesco. Venti milioni di uomini: un cuore solo, una volontà sola, una decisione sola. La loro manifestazione deve dimostrare e dimostra al mondo che Italia e Fascismo costituiscono un’identità perfetta, assoluta, inalterabile. Possono credere il contrario soltanto cervelli avvolti nelle nebbie delle più stolte illusioni o intorbiditi nella più crassa ignoranza su uomini e cose d’Italia, di questa Italia 1935, Anno XIII dell’Era fascista. Da molti mesi la ruota del destino, sotto l’impulso della nostra calma determinazione si muove verso la meta: in queste ore il suo ritmo è più veloce e inarrestabile ormai! Non è soltanto un esercito che tende verso i suoi obiettivi, ma è un popolo intero di quarantaquattro milioni di anime contro il quale si tenta di consumare la più nera delle ingiustizie: quella di toglierci un po’ di posto al sole. Quando nel 1915, l’Italia si gettò allo sbaraglio e confuse le sua sorti con quelle degli alleati, quante esaltazioni del nostro coraggio, e quante promesse. Ma dopo la vittoria comune, alla quale l’Italia aveva dato il contributo supremo di seicentosettantamila morti, quattrocentomila mutilati e un milione di feriti, attorno al tavolo della pace esosa non toccarono all’Italia che scarse briciole del ricco bottino coloniale. Abbiamo pazientato tredici anni, durante i quali si è ancora più stretto il cerchio degli egoismi che soffocano la nostra italianità. Con l’Etiopia abbiamo pazientato quarant’anni. Ora Basta! Alla Lega delle Nazioni non riesce di riconoscere i nostri diritti, si parla di sanzioni. Sino a prova contraria mi rifiuto di credere che l’autentico e generoso popolo di Francia possa aderire a sanzioni contro l’Italia. I seimila morti di Bligny, caduti in un eroico assalto che strappò un riconoscimento di ammirazione dello stesso comandante nemico, trasalirebbero sotto la terra che li ricopre. Io mi rifiuto del pari di credere che l’autentico popolo di Gran Bretagna, che non ebbe mai dissidi con l’Italia, sia disposto al rischio di gettare l’Europa sulla via della catastrofe per difendere un paese africano, universalmente bollato come paese senza ombra di civiltà. Alle sanzioni economiche opporremo la nostra disciplina, la nostra sobrietà, il nostro spirito di sacrificio. Alle sanzioni militari risponderemo con misure militari. Ad atti di guerra risponderemo con atti di guerra. Nessuno pensi di piegarci senza prima avere duramente combattuto. Un popolo geloso del suo onore non può usare linguaggio né avere atteggiamenti diversi! Ma sia detto ancora una volta nella maniera più categorica, ed io ne prendo in questo modo impegno sacro davanti a voi, che noi faremo tutto il possibile perché questo conflitto di carattere coloniale non assuma il carattere e la portata di un conflitto europeo. Ciò può essere nei voti di coloro che intravvedono in una nuova guerra la vendetta dei templi crollati, non nei nostri. Mai come in questa epoca storica il popolo italiano ha rivelato le qualità del suo spirito e la potenza del suo carattere, di artisti, di vati, di santi, di navigatori, di trasmigratori; è contro questo popolo che si osa parlare di sanzioni! Italia proletaria e fascista, Italia di Vittorio Veneto e della Rivoluzione, in piedi! Fa che il grido della tua decisione riempia il cielo e sia di conforto ai soldati che attendono in Africa, di sprone agli amici e di monito ai nemici in ogni parte del mondo; grido di giustizia, grido di vittoria! Mussolini LANITAL - lettere capitali e corsive, numerici - a stampa -
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