Storia dell'Associazione Arzanà - (letteratura orale non formalizzata)

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G.C., conservatore dell’associazione “Arzanà”, ne descrive gli obiettivi e le finalità che, come da statuto, consistono nello studio, nel recupero e nella conservazione di tutte le tipologie di imbarcazioni tradizionali veneziane che erano spesso comunissime fino a 30 – 40 anni fa, e che sono oggi in gran parte perdute o conservate in un unico esemplare. L’attività comprende anche tutto ciò che riguarda la cantieristica navale di Venezia, dell’area lagunare e, più in generale, dell’Alto Adriatico. L’Associazione, nata nel 1992,svolge da allora un’intensa attività di raccolta e recupero di un mondo “ in disfacimento, perduto perché queste imbarcazioni non vengono più costruite dagli anni ‘50, ’60, ’70 a seconda del tipo, perché non più necessarie per le attività per le quali erano state costruite in passato, per cui sono relitti di un mondo non più esistente, che però è doveroso preservare”. Il luogo ideale per la loro conservazione e valorizzazione sarebbe l’Arsenale di Venezia e sarebbe auspicabile anche un collegamento con l’attuale produzione cantieristica che continua ancora oggi, anche se semplificata e limitata soprattutto al diporto o per le regate. Esiste, infatti, ancora una produzione di nicchia per le imbarcazioni in fasciame, in massello, in quanto quasi tutte le imbarcazioni da diporto sono in compensato marino che comporta una “lavorazione semplificata, costi minori e non richiede specializzazioni alte come le imbarcazioni tradizionali”. L’obiettivo è, dunque, duplice: raccogliere tutto quello che si può e “dimostrare che queste sono imbarcazioni perfettamente compatibili con l’oggi, cioè possono e devono essere utilizzate per percorrere la città in modo più appropriato senza i mezzi distruttivi di oggi”. La finalità è quindi anche quella di restaurare in modo filologico una decina di imbarcazioni e mantenerle in acqua nei rispettivi cantieri di provenienza: Chioggia, Burano. Accanto alle imbarcazioni sono state acquisite intere attrezzature di botteghe artigiane connesse all’attività produttiva cantieristica, attualmente conservate nella sede museale dell’Arzanà in calle de le Pignate. Per quanto riguarda le imbarcazioni, circa trenta sono collocate al Forte Marghera; una decina in acqua, altri cinque esemplari in altre sedi per un totale di circa cinquanta imbarcazioni databili tra il secondo '800 agli anni ’90 del ‘900. Sono presenti esemplari “di gran parte delle tipologie conosciute”: della famiglia delle # batèle# sono presenti diversi esemplari di dimensioni dai 21 piedi veneti, 7 metri, agli 11 metri, diverse varianti di #sàndoli# #da faiaròto# o #da fòssina#, per la pesca con la fiocina con la luce di notte per le seppie, un #sàndolo da s-ciopón# per la caccia endolagunare, due barche da regata anteguerra, fra cui un #puparìn# degli anni ’30, che è l’ultimo rimasto della muta del Comune. Altro materiale, come strumenti e attrezzi della cantieristica, proviene da #squèri# o botteghe che hanno cessato l’attività: “da uno squèro di Cannaregio che chiudeva abbiamo demolito lacaldaia per cuocere la pece, recuperando i pezzi originali e l’abbiamo ricostruita con i mattoni com’era, con le portelle, la caldaia e il mestolo originali, nella sede dell’Arzanà a Cannaregio”. L’Associazione Arzanà comprende una trentina di studiosi ed appassionati di imbarcazioni tradizionali di Venezia; soci fondatori L. D. e U. P.; il fondatore,morto giovanissimo, era O. C. Il finanziamento dell’Associazione avviene con finanziamenti volontari fra i soci e con l’attività di fornitura di attrezzature,di imbarcazioni e di personale esperto per eventi culturali.

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • SOGGETTO assoc
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • ALTRA OCCASIONE testimonianza raccolta su richiesta
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA S119
  • ENTE SCHEDATORE Regione Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0