bicchiere/ frammento (Forma 4D tipo A (Mazzeo Saracino, Atlante delle forme ceramiche, vol. II); forma 4c (Schindler-Kaudelka 1980); forma 3b (Lavizzari-Pedrazzini 1987))

20 a.C. - 10 d.C.

Bicchiere, tipo ACO, con corpo troncoconico a pareti appena ricurve, orlo assottigliato, fondo piano, distinto all’esterno da scanalature concentriche, così da ottenere un piccolo piede ad anello. Decorazione sul corpo costituita da quattro registri: subito sotto l'orlo, giro di chiusura con corona di foglie entro cornice a cordicella, al di sotto è una serie di archi a doppia linea e a doppio ordine di colonnine a capitello composito, nell'imposta è un motivo vegetale; entro gli archi restano le lettere (punto) C (punto) A C[-]S (punto); sotto gli archi si alternano una fila di cinque cerchi, disposti verticalmente, dei quali tre, più grandi, costituiti da due cerchi concentrici e due, più piccoli, ad un solo cerchio, e un erote che salta verso d., sotto il suo piede d. sono tre cerchi, disposti a triangolo con vertice verso il basso; al di sotto della serie degli archi è una sequenza semplice di erote, cane, cervo nell'atto di correre verso d. e gallo verso s.; infine, in basso, in prossimità del piede è un motivo a cordicella inframezzate da spirali, in basso teoria di archetti desinenti in fiore gigliato. L'iscrizione, incompleta, fa riferimento all'officina di Aco, attivo nella valle del Po tra il 20 a.C. e il 10 d.C. Per l'integrazione della firma con il nomen del lavorante Diophanes vd. Mantovani. Il bicchiere è probabilmente uno scarto di produzione perché cotto male. L'argilla è di colore rosato, dura e compatta, la superficie va dal grigio più scuro al rosato.

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