testamento di Epikteta (iscrizione lastre rettangolari con iscrizione testamentaria)

ca. 210 a.C. - ca. 200 a.C.

Quattro lastre di forma pressoché rettangolare con iscrizione sulla fronte.

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO iscrizione lastre rettangolari con iscrizione testamentaria
  • MATERIA E TECNICA Pietra calcarea grigia
  • MISURE Altezza: 45.5 cm
    Spessore: 9.5 cm
    Larghezza: 80.7 (I lastra); 52 (II lastra); 66.7 (III lastra); 85.5 (IV lastra) cm
  • CLASSIFICAZIONE iscrizioni pubbliche
  • AMBITO CULTURALE Ambito Culturale Greco
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • LOCALIZZAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nelle quattro lastre sono distribuite otto colonne di scrittura, incise quando la pietra era in opera e presentava una superficie unica; la distribuzione delle colonne non tiene infatti conto della divisione odierna delle lastre. Al di sopra delle colonne sono incisi, in lettere assai più grandi, i nomi di Epikteta e dei suoi due figli, ciascuno accompagnato dal relativo patronimico. I caratteri epigrafici appartengono al medio ellenismo e presentano lettere abbastanza regolari, con solchi larghi e piccoli apici; l'alpha a sbarra spezzata si alterna con quello a sbarra dritta. Questa interessante epigrafe è stata oggetto di molti studi, si accennerà quindi per sommi capi alle problematiche maggiori del testo, rimandando alla bibliografia specifica le questioni di dettaglio. Il testo è diviso in due parti. Nella prima (coll. I-III) è contenuto il testamento di Epikteta, con il quale ella, compiendo anche la volontà del marito e del figlio Andragoras, morto prima di lei, ricorda il completamento del complesso monumentale eretto in onore dei suoi familiari eroizzati e di se stessa, prevedendo anche la propria eroizzazione. L'edificio principale di questo complesso era costituito da un luogo sacro alle Muse e ornato con rilievi e statue delle medesime. Epikteta fonda inoltre un'associazione comprendente i membri maschi della famiglia, cui sono però ammesse anche le loro mogli e figlie minori, oltre alle ereditiere e a poche altre donne in rapporto particolare con la testatrice. Scopo dell'associazione sarà la cura e la perpetuazione del culto eroico della famiglia della fondatrice; i proventi derivanti da alcuni terreni personalmente acquistati da Epikteta assicureranno, all'interesse del 7%, le somme necessarie per sacrifici e banchetti da tenersi nei giorni stabiliti. La seconda parte dell'iscrizione (coll. IV-VIII) contiene lo statuto dell'associazione, approvato in un momento posteriore alla stesura del testamento. Vi sono specificati i particolari relativi allo svolgimento dei sacrifici, alle multe per i contravventori, alla nomina di vari funzionari: un amministratore, un soprintendente, un archivista, eventuali commissari. Il testo si conclude con le disposizioni perché si conservi una copia del documento scritta su tavolette lignee e perché se ne faccia incidere una (quella appunto che ci è pervenuta) sul basamento che sosteneva le statue. I nomi incisi al di sopra delle otto colonne indicano le rispettive statue; manca il nome di Phoinix, il marito di Epikteta, ma è probabile che esso fosse inciso su una lastra più in alto, sopra quella con il nome della moglie: le statue dei due coniugi dovevano occupare il centro del basamento, con quelle dei figli ai lati. Il testamento di Epikteta ebbe notevole fama fin dal momento della sua scoperta, soprattutto per la sua lunghezza e per i molti particolari di interesse giuridico e religioso. Documenti analoghi, ma più modesti, sono stati ritrovati in varie località: fra essi si possono citare la fondazione del lidio Epikrates e quella di Diomedoro. Il monumento fu rinvenuto nella seconda metà del XVI secolo a Thera e trasportato prima a Creta e di lì a Venezia. Prima dell'accurato studio di Luigi Beschi sugli scritti di Onorio Belli, si riteneva che la lastra fosse giunta nella città lagunare nella collezione dei Grimani (Ricci, seguito dalla Ritti) intorno al 1587 o poco dopo, visti i rapporti che intercorrevano tra Onorio Belli e la nobile famiglia del ramo dei Servi. Tuttavia, la pubblicazione nel 1999 e nel 2000 di Beschi del carteggio di Onorio Belli con lo zio Valerio Barbarano, ha definitivamente dimostrato che la lastra venne spedita dall'antiquario e botanico vicentino a Giacomo Contarini.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA C023091
  • ENTE SCHEDATORE C023091
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • ISCRIZIONI fronte - Andragoras figlio di Phoinix , Epikteta figlia di Grinnos, Kratesilochos figlio di Phoinix Col. I Sotto gli efori che sono in carica con Phoiboteles, queste cose dispose Epikteta, sana di mente e ragionante, con l'assistenza del tutore Hypereides figlio di Thrasyleon, e con l'assenso di sua figlia Epiteleia, figlia di Phoinix. Possa io amministrare i miei beni sana e salva! Ma se mi accadesse qualcosa delle cose che capitano agli esseri umani, lascio queste disposizioni, secondo la raccomandazione che mi fu fatta da mio marito Phoinix, il quale fece costruire il Museo in onore del nostro figlio defunto Kratesilochos e vi fece portare i rilievi e le statue di lui stesso e di Kratesilochos e i monumenti sepolcrali, e mi raccomandò di portare a compimento il Museo e di collocarvi le Muse e le statue e i monumenti sepolcrali. Due anni dopo, decedendo anche il figlio rimastomi, Andragoras, e avendomi raccomandato di eseguire completamente la volontà di suo padre Phoinix e di collocare anche per lui, come per il padre e il fratello, la statua e il monumento sepolcrale, e di fondare una comunità di parenti in linea maschile, e di donare alla comunità maschile una somma di 300 dracme, (come base per una) rendita dal momento della (prima) riunione; avendo dunque compiuto e disposto tutto ciò secondo le loro raccomandazioni, e avendo radunato i parenti, i cui nomi sono scritti qui sotto, in modo che la comunità si riunisca nel Museo, lego 3000 dracme alla suddetta comunità maschile, in modo che queste (dracme) siano dovute sui terreni da me posseduti, personalmente acquistati, a Melainai[?] dagli eredi [?]. Col. II Lascio il Museo e il recinto sacro dei monumenti a mia figlia Epiteleia, in modo che essa, avendo raccolto anche (gli introiti) degli altri miei beni, paghi ogni anno nel mese Eleusinios 210 dracme alla comunità da me radunata fra i parenti maschi. Non sarà concesso a nessuno il diritto di vendere il Museo né il recinto dei monumenti sepolcrali, né le statue che si trovano nel Museo e nel recinto dei monumenti sepolcrali, né di ipotecarli o scambiarli o alienarli in alcun modo e sotto alcun pretesto, né di fare alcuna costruzione nel recinto, a meno che qualcuno si proponga di costruire un portico, né sarà lecito concedere in uso ad alcuno il Museo, a meno che si sposi uno dei discendenti di Epiteleia; altrimenti (chi converrà a queste disposizioni) ne sarà impedito dalla comunità e l'opposizione della comunità contro chi agisca in tal modo sarà decisiva. Non sarà concesso ad alcuno il diritto di asportare dal Museo nessuno degli oggetti che vi si trovano, altrimenti (chi lo faccia) sarà impedito dalla comunità dei parenti e l'impedimento sarà decisivo. Il figlio di mia figlia, Andragoras, rivestirà il sacerdozio delle Muse e degli eroi, e se gli capiterà qualcosa, successivamente il più anziano della famiglia di Epiteleia. La comunità dei parenti in linea maschile si riunirà nel Museo ogni anno nel mese Delphinios, riscuotendo dai miei eredi le 210 dracme, dopo aver designato tra loro degli officianti per tre giorni, e sacrificherà alle Muse nel diciannovesimo giorno, agli eroi Phoinix ed Epikteta nel ventesimo, e a Kratesilochos ed Andragoras nel ventunesimo. Col. III Se Epiteleia o i suoi eredi non consegneranno nel mese di Eleusinios le 210 dracme alla comunità dei parenti in linea maschile, il frutto delle sunnominate terre a Melainai sarà devoluto alla comunità maschile di parenti fino alla somma di 2(10) dracme. Ma se i miei successori preferiscono dare anche su altre terre la garanzia delle 3000 dracme per la comunità maschile, ne abbiano l'autorizzazione, se forniranno ipoteche solide. Sono sottoscritti i nomi dei parenti che ho riuniti: Hypereides figlio di Thrasyleon; Antisthenes figlio di Isokles; Timesios figlio di Praxiteles; Euagoras figlio di Prokleidas; Prokleidas figlio di Euagoras; Kartidamas figlio di Prokleidas; Hagnosthenes figlio di Kartidamas; Prokleidas figlio di Alkimedon; Bolakrates figlio di Algosthenes; Archinikos figlio di Gorgopas; Stratophos figlio di Bolakrates; Gorgopas figlio di Archinikos; Gorgopas figlio di Echestratos; Gorgopas figlio di Kartidamas; Agathostratos figlio di Kratesilochos; Mollis figlio di Polymedes; Kartidamas, Kratesilochos, Dion e Dorokleidas figli di Agathostratos; Himertos figlio di Himerophon; Kritos figlio di Teisanor; Polynikos ed Euagoras figli di Soteles. Saranno ammesse anche le mogli con i loro conviventi e i loro figli, le femmine finchè siano sotto l'autorità paterna, i maschi anche dopo la maggiore età e i loro discendenti secondo la stessa regola. Saranno ammesse anche le figlie ereditiere e i mariti con loro conviventi e i loro figli alle condizioni sopra scritte. Saranno ammesse anche la mia omonima Epikteta e mia figlia Epiteleia e le figlie di Gorgopas, Mnasò e Ainesippa, e le figlie di Thrasyleon, Basilodika e Telesippa, e la figlia di Isokles, Kallidika, e i mariti con loro conviventi. Saranno ammesse anche la figlia di Aristarchos, Epiteleia, e i figli di (tutte) costoro. Testimoni: Char[---], Euagoras figlio di Prokeidas; Antisthenes [figlio di Isokles e per adozione di Grinnos]. Col. IV Sotto gli efori in carica con Himertos, nel mese Diosthyos. Poiché Epikteta figlia di Grinnos, con l'assistenza del suo tutore Hypereides figlio di Thrasyleon, marito di sua figlia, e avendo ottenuto il consenso di sua figlia Epiteleia, ha lasciato per testamento 3000 dracme per un sacrificio alle Muse e agli eroi, e per la fondazione di una comunità di parenti in linea maschile, per le quali cose devono essere anche riscosse dai suoi successori 210 dracme, in modo che la riunione abbia luogo per tre giorni nel Museo che essa ha fatto costruire per il proprio marito Phoinix e per se stessa e per i figli Kratesilochos e Andragoras, e in modo che chi celebri il primo giorno sacrifichi alle Muse, chi il secondo giorno sacrifichi agli eroi Phoinix ed Epikteta e chi il terzo giorno agli eroi Kratesilochos e Andragoras, alla Buona Fortuna! Si decida di eseguire la volontà di lei e di tenere la riunione a partire dal primo pagamento e di libare tutti, dopo il banchetto, alla prima coppa alle Muse, a Phoinix, a Epikteta, a Kratesilochos e ad Andragoras. La riunione della comunità maschile di parenti avrà luogo nel mese di Delphinos nel Museo, ogni anno per tre giorni, e tutti presteranno il loro ufficio gratuitamente per una volta, secondo l'ordine di anzianità, e ugualmente i loro discendenti che entrino nella comunità uscendo dall'efebia presteranno ufficio per la prima volta gratuitamente. Coloro che celebreranno gratuitamente offriranno vino forestiero in quantità sufficiente fino a tre bevute, corone, musica, profumo; se qualcuno non celebrerà secondo le prescrizioni, pagherà alla comunità 100 dracme e sarà costretto a pagare dall'amministratore in carica secondo le leggi, e non farà parte della comunità finché non avrà pagato. Col. V Durante questi anni, l'amministratore in carica, avendo riscosso i proventi che spettano alla comunità, li rimetterà all'assemblea ed essi saranno dati a prestito da prestatori eletti, su ipoteche equivalenti, meno una detrazione della somma necessaria per i sacrifici alle Muse e agli eroi, secondo il testamento. Saranno detratte anche le spese per l'assemblea per non più di 15 dracme. Se non vi è più nessuno che debba celebrare gratuitamente, entreranno in carica in successione per anzianità tutti i membri, alle condizione prescritte per quelli che hanno fatto gratuitamente, e riceveranno dall'amministratore 50 dracme dieci giorni prima di quello in cui si deve riunire l'assemblea. Se uno, avendo ricevuto il denaro, non prenderà l'ufficio, pagherà 150 dracme e l'amministratore lo costringerà e potrà procedere al sequestro secondo le leggi. Fino a che non avrà pagato, egli non farà parte della comunità. L?amministratore celebrerà a proprie spese e per primo si rifarà (delle spese) sulle rendite. Il banchetto avrà luogo come deciderà la comunità e al costo che deciderà. Se l'amministrazione non fornirà i fondi ai celebranti secondo le prescrizioni, il celebrante entrerà ugualmente in carica e celebrerà il sacrificio che gli spetta, ma l'amministratore sarà debitore di 150 dracme al celebrante a cui non ha fornito i fondi, e colui che non li ha ricevuti avrà il diritto di esigerli per sequestro contro l'amministratore, secondo le leggi, e costui sarà escluso dalla comunità finché non avrà pagato. Col. VI Colui che celebra il primo giorno sacrificherà alle Muse una vittima e offerte sacre, focacce fatte con 5 chernici di frumento e formaggio stagionato da uno statere; fornirà inoltre anche le corone per le dee e tutte le altre cose per il sacrificio; da queste arderà per le dee le parti considerate sacre della vittima e una focaccia. Colui (che celebra) il secondo giorno (sacrificherà) agli eroi Phoinix ed Epikteta una vittima e offerte sacre, focacce fatte con 5 chernici di frumento e formaggio stagionato da uno statere; fornirà inoltre anche le corone per gli eroi e tutte le altre cose per il sacrificio e arderà le parti della vittima considerate sacre e una focaccia e un pane e pasticcio e tre pesci. Colui (che celebra) il terzo giorno sacrificherà agli eroi Kratesilochos ed Andragoras alle stesse condizioni prescritte per sacrificare a Phoinix ed Epikteta. I celebranti che compiono questi sacrifici consegneranno alla comunità tutte le focacce e la metà delle viscere, mentre conserveranno per sé il resto. L'amministratore distribuirà le offerte tra i presenti. Se vi sarà una celebrazione gratuita, il soprintendente aggiudicherà (la fornitura) per questi sacrifici, secondo le condizioni prescritte, l?'amministratore distribuirà il ricavato dell'aggiudicazione. La comunità sceglierà anche un soprintendente; l?eletto convocherà una riunione ogni anno nel secondo giorno e si occuperà di tutto quello che riguarda la comunità, in modo che siano osservate le disposizioni prescritte nel testamento e nello statuto, e iscriverà (i nomi) dei celebranti e dell'amministratore in ordine di anzianità, e (quelli del) soprintendente e dei commissari dei prezzi, se qualcuno, per non essere entrato in carica, sia in debito della multa secondo lo statuto, e se qualche altra cosa egli debba registrare secondo lo statuto e il testamento e le decisioni della comunità. Egli scriverà inoltre le entrate e le uscite avvenute durante il suo ufficio, e se qualche altra cosa è dovuta alla comunità, e se non adempirà agli obblighi prescritti sarà in debito verso la comunità di trecento dracme, e non farà parte della comunità finché non avrà pagato, e si potrà procedere a sequestro contro di lui, secondo le leggi, da parte degli uomini eletti dalla comunità. Col. VII L'amministratore eletto riscuoterà le somme dovute alla comunità, secondo il testamento e secondo tutte le altre prescrizioni che gli verranno dal segretario e fornirà ai celebranti le somme prescritte dai regolamenti e quelle necessarie per le adunanze e per i sacrifici, quando non siano aggiudicati, e se qualche altra cosa sarà decisa alla comunità; il rimanente lo consegnerà in assemblea. Se non fornirà qualcuna delle somme prescritte, o se non consegnerà in assemblea i denari rimanenti, colui che lo avrà fatto dovrà pagare alla comunità il doppio della somma e il soprintendete lo iscriverà nei registri della comunità come debitore, per non aver compiuto tali cose, di una somma doppia, e sarà escluso dalla comunità finché non avrà pagato, e sarà soggetto a sequestro da parte degli uomini prescelti, secondo le leggi. Se non fornirà i fondi ai celebranti, sarà soggetto alle sanzioni previste dal regolamento. Affinché tutte le cose siano amministrate in conformità al testamento e allo statuto e alle decisioni della comunità possibilmente in ogni tempo, la comunità eleggerà ? se accadrà che alcuni non si conformino al testamento o alle decisioni ? degli incaricati, nel numero che si stabilirà, i quali eseguiranno quanto sia stato deciso dalla comunità, e il segretario iscriverà anche la nomina di essi. E se il segretario non potrà iscriverli, la comunità sceglierà un uomo che faccia la registrazione, e il prescelto scriverà tutte le decisioni prese dalla comunità. Le decisioni prese dalla maggioranza della comunità saranno valide per tutti, tranne a proposito dello scioglimento. Col. VIII Riguardo a questo, nessuno avrà il diritto di proporre oralmente o per iscritto che si debba sciogliere la comunità o sospendere i sacrifici prescritti o danneggiare o appropriarsi di qualcosa che appartiene alla comunità, o di impiegare diversamente una parte del capitale. E se qualcuno proporrà oralmente o per iscritto, ciò che sarà stato detto o scritto sarà considerato nullo e il proponente a voce o per iscritto sarà escluso dalla comunità e sarà debitore di 500 dracme, e sarà soggetto a sequestro, secondo le leggi, da parte di quello dei parenti che voglia agire. Affinché sia scelto un soprintendente e l'eletto registri tutte le cose conformi allo statuto, si riunirà una adunanza sotto gli efori in carica con Himeritos, nel decimo giorno del mese Diosthyos, e sarà eletto un soprintendente; costui registrerà tutto ciò che è prescritto dallo statuto, provvederà anche affinché siano iscritto lo statuto e il testamento sul basamento delle statue che si trovano nel Museo e su tavole lignee. Farà fabbricare uno stipo nel quale noi porremo i documenti della comunità, e si occuperà che sia scelto un archivista, il quale, avendo ricevuto in conto dal segretario le tavole che portano incisi lo statuto e il testamento e lo stipo e i rotoli che vi si trovano, li conserverà per quanto tempo decida la comunità e li porterà alle adunanze. Se la comunità nominerà un altro archivista, (il primo) darà le consegne a quello nominato dopo di lui durante un'assemblea, rendendone conto. - Incisione - greco
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