La stele, parzialmente ricomposta, manca completamente della parte superiore e presenta vistosi danni da erosione che interessano tanto la cornice quanto la superficie dello specchio epigrafico, leggermente lavorata a martellina. La corrosione della pietra danneggia la stessa iscrizione, specie lungo il margine destro. La saldatura è stata parzialmente riempita di pasta chiara, e attraversa in diagonale lo specchio epigrafico, interessando parzialmente le rr. 5, 6 e 7. I due frammenti, per quanto contigui, non sono perfettamente combacianti, per via di sbrecciature lungo i bordi, una in particolare molto vistosa a danno della cornice sul bordo destro della stele, all’altezza della r. 5 dell’iscrizione. Tutti gli spigoli si presentano variamente sbrecciati ed erosi. Lo specchio epigrafico è circondato da una cornice modanata a listello e gola rovescia. Il Corpus fornisce in trascrizione, almeno parzialmente, tre righe appartenenti ad un ulteriore frammento oggi perduto che doveva figurare al di sopra della coppia di frammenti attualmente visibili. Interpunzioni quasi evanide per consunzione della pietra. Ductus irregolare, modulo tendenzialmente quadrato. Lettere appena apicate, incise, sembrerebbe, con solco a cordone. Occhiello della P aperto. Righe leggermente addossate lungo il margine destro. Si segnala un nesso in r. 5: la N e la T in parentes hanno in comune l’asta verticale. Il Corpus segnala in trascrizione anche un altro nesso in r. 4 con B e I di Sabi/na unite attraverso l’asta verticale: oggi, tuttavia, tale nesso appare difficilmente confermabile da riscontro autoptico. Al di sotto dell’ultima riga sembrerebbe intravedersi l’incisione di una M forse, però, non pertinente al testo antico.