monumento di fondazione di Telemachos di Acarne

fondazione del santuario di Asclepio ad Atene ad opera di Telemachos di Acarne, ca. 420 a.C. - ca. 410 a.C.

Il rilievo è il frammento laterale sinistro di una lastra scolpita su due facce.

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO rilievo votivo lastra scolpita su due facce
  • MATERIA E TECNICA Marmo pentelico
  • MISURE Altezza: 34.5 cm
    Spessore: 9.2 cm
    Larghezza: 18 cm
  • CLASSIFICAZIONE rilievi doppi
  • AMBITO CULTURALE Ambito Culturale Greco, Attico
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • LOCALIZZAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il rilievo è stato ricostruito nella sua interezza da L. Beschi e collegato con la cronaca della fondazione del santuario di Asclepio sulle pendici meridionali dell'Acropoli di Atene, avvenuta tra il 420 e il 410 a.C. ad opera di Telemachos di Acarne. Nel pezzo in esame è raffigurato il fondatore Telemachos, i cui piedi, mancanti, dovevano poggiare sullo zoccolo su cui poggia la trapeza, decorato da un fregio di offerenti. Alcune annotazioni architettoniche sullo sfondo indicano lo spazio interno di un'area sacra: tra le due divinità e alle spalle di Telemachos vi è un pilastrino centrale al quale si connette una transenna, mentre alla parete sottostante sono appesi alcuni strumenti medici, come le tenaglie e la ventosa. Sul lato posteriore, alcune indicazioni simboliche alludono ad una serie di nuclei topografici, sopra una processione di sacrificanti che prosegue il fregio dello zoccolo anteriore della trapeza. Sulla sinistra vi è la veduta esterna del santuario di Asclepio ad Atene, indicato mediante un portale o propilo con due serpi affrontate nel timpano e i galletti sacri al dio sui montanti del tetto. A sinistra, la raffigurazione di una cicogna (pelargos) sui rami di un albero allude simbolicamente al muro inferiore dell'Acropoli, il Pelargikon, entro il quale il fondatore aveva impiantato il nuovo culto. Nell'esegesi del monumento, L. Beschi identifica con l'indicazione dell'heroon di Kalos, punto di accesso al santuario, la sagoma di un efebo nudo. Questo nucleo di immagini, pertanto, si riferisce al santuario di Asclepio ad Atene, mentre nel lato posteriore pertinente al frammento del Maffeiano si allude all'altro polo del culto del dio, ovvero l'Asklepieion del Pireo. La ricostruzione del rilievo completo da parte dello studioso è il risultato di giustapposizioni di vari frammenti sparsi in collezioni diverse, ma riferibili a due monumenti uguali, l'uno copia dell'altro, collocati con una duplicazione entrambi nel santuario ateniese. Essi subirono una massiccia frammentazione, forse attribuibile all'intervento cristiano in epoca tardoantica. Il pezzo in esame appartiene alla prima redazione dell'opera, di cui fanno parte anche tre frammenti del Museo Nazionale di Atene e uno del Museo Britannico, già tra i marmi Elgin. Il rilievo votivo poggiava su un pilastro decorato ed iscritto, scomposto ad Atene tra il Museo Nazionale ed il Museo Epigrafico. La seconda redazione o replica, invece, è costituita da un frammento al Museo Civico di Padova con la parte superiore di Asclepio nel lato A e un settore dell'Asklepieion ateniese sul lato B. Un rilievo frammentario, che presenta sul lato principale il molosso di Igea e il fregio inferiore della trapeza e su quello posteriore la terminazione inferiore del propilo, proviene presumibilmente dal collezionismo privato inglese ed è stato donato al Museo Britannico. Anche nel caso di questa seconda serie si è accertata la pertinenza ad un portarilievo conservato al Museo Nazionale di Atene.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA C023091
  • ENTE SCHEDATORE C023091
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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