stele funeraria (stele parallelepipeda con frontone, acroteri, nicchia centinata e ritratto in rilievo)

ca. 140 d.C. - ca. 160 d.C.

La stele presenta, al di sopra dell'iscrizione, una nicchia centinata ospitante un ritratto femminile in rilievo. La donna indossa sulla tunica, un mantello a rigide pieghe che le avvolge le spalle. La testa è livemente voltata a sinistra. Il volto è tondo, il mento pronunciato. Gli occhi, molto aperti e dai contorni marcati, hanno pupille ben evidenziate mediante un foro. I capelli, scriminati nel mezzo, sono divisi in piccole ciocche striate e aderiscono ai lati della testa in due bande. Al di sopra della nicchia, una bassa cornice modanata a gola e listello, base di un frontoncino contornato a sua volta da cornice a gola e listello. Entrambe le modanature proseguono anche sui lati della stele. Al centro del timpano, un gorgoneion senza serpenti in funzione apotropaica. Ai lati del frontone, due acroteri decorati con motivo a palmetta che proseguono sui lati. L'intera superficie è lavorata a martellina. L'iscrizione presenta segni d'interpunzione a triangolo con punta variamente orientata. Ductus abbastanza regolare, modulo tendenzialmente allungato nelle prime righe; più regolare, quasi quadrato, nelle ultime due righe. Lettere molto apicate, incise profondamente con solco a V. Si segnala un nesso in r. 1: unite la P e la Y in Glapyra. In r. 6, "di" in luogo di "de".

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO stele funeraria stele parallelepipeda con frontone, acroteri, nicchia centinata e ritratto in rilievo
  • MATERIA E TECNICA pietra calcarea istriana; incisione e scultura
  • MISURE Altezza: 108 cm
    Spessore: 16.5 cm
    Larghezza: 45 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Culturale Romano, Produzione Ravennate
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • LOCALIZZAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' possibile confrontare la tipologia di questa stele con analoghi esemplari ugualmente provenienti dal territorio di Ravenna, e risalenti alla fine del sec. I d.C. Si ritiene che il volto della donna nel ritratto sia frutto di una rielaborazione, considerando la sproporzione tra testa e busto, troppo rigido e squadrato per appartenere ad una donna, e dunque probabilmente in origine pensato per un ritratto maschile. Quanto all'iscrizione, questa è stata posta da tre classiari forse operativi presso il porto di Ravenna, in onore di Ulcia Glapyra. La motivazione della dedica è racchiusa nell'espressione "ob meritis eius", forse volutamente tanto vaga. Pochi dubbi, comunque, sul motivo che possa aver spinto tre marinai a dedicare un monumento a Ulcia Glapyra, e sulla reale natura dei "meriti" della donna. Circa la datazione, tanto la pettinatura del ritratto, quanto la particolare modalità con cui è reso lo sguardo della donna, farebbero pensare al periodo antonino, ma non tutti gli studiosi sono d'accordo al riguardo. Per ulteriori ragguagli si rimanda alla bibliografia.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA C023091
  • ENTE SCHEDATORE C023091
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • ISCRIZIONI fronte - Ulcia, M(arci) l(iberta), Glapyra. / Ob meritis eius, / posuerunt T(itus) Alfius / Labeo, et Murcius / Zanatis f(ilius), et Suavis, di (!) Liburna Diana. - Lettere posate maiuscole - incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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