stele funeraria (stele funeraria di forma parallelepipeda)

ca. 0 d.C. - ca. 99 d.C.

La stele, di forma parallelepipeda, si presenta frontalmente tripartita, con le due porzioni superiori provviste di apparato iconografico, e la pozione inferiore corredata di iscrizione. La superficie lapidea risulta lavorata a martellina. Nel riquadro superiore, inserita in una cornice a listello, una scena con una figura maschile disposta frontalmente ma con la testa di profilo, seduta su di un carretto, oggi solo parzialmente visibile, e con in mano una stadera, sulla quale sembra disposta della frutta. All'interno del più grande riquadro centrale, un erote nudo, con ali rivolte verso il basso e folta capigliatura scriminata nel mezzo, disposto frontalmente, ma con testa di profilo e occhi chiusi. L'erote è in posizione di riposo, ha il braccio destro ripiegato sul petto, il braccio sinistro con il gomito poggiante su di una grossa fiaccola ardente e rovesciata del tipo detè, e mano che sorregge la testa. Nella mano sinistra, inoltre, uno stelo con fiore di papavero, legato alla simbologia della morte e del sonno eterno. Gamba destra portante; gamba sinistra incrociata sul davanti. Il retro e i lati destro e sinistro sono grossolanamente lavorati. L'iscrizione presenta interpunzioni di forma triangolare. Il ductus è irregolare; il modulo è tendenzialmente allungato. Le lettere, apicate, sono incise poco profondamente con solco a V.

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO stele funeraria stele funeraria di forma parallelepipeda
  • MATERIA E TECNICA calcare ammonitico bianco locale, incisione
  • MISURE Profondità: 31.5 cm
    Altezza: 190 cm
    Larghezza: 52 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Culturale Romano, Produzione Veronese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • LOCALIZZAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per questioni paleografiche e iconografiche, si propone per questa stele una datazione al sec. I d.C. La seconda riga dell'iscrizione compone una sigla oggi solo parzialmente visibile e della quale l'ultima lettera potrebbe essere una H, da integrarsi come H(eredem). E' plausibile che la sigla non proseguisse con altre lettere e che si limitasse alle sole effettivamente visibili e a quella ricostruibile per congettura: H(oc) M(onumentum) H(eredem). Difficilmente sostenibile l'idea che potesse trattarsi di un monumento costituito da più cippi giustapposti, soprattutto dato il carattere compiuto delle scene presenti nei riquadri superiori, scene inserite inoltre in cornici "chiuse", non aperte, o scalpellate. Quanto al nome presente nell'iscrizione, si è pensato ad una relazione tra questo e la scena del riquadro superiore, dove il venditore di frutta potrebbe essere appunto proprio un ficarius, ma è un'ipotesi non da tutti condivisa. Per ulteriori ragguagli si rimanda alla bibliografia.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA C023091
  • ENTE SCHEDATORE C023091
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • ISCRIZIONI fronte - C(aius) Ficarius. / H(oc) m(onumentum) h[eredem - - -] - Lettere posate maiuscole - Incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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