cera anatomica apparato urogenitale femminile

1803 - 1805

Tavola XXI. Apparato urogenitale femminile. Sono rappresentati, di contro alla parete addominale posteriore, i due reni coi loro vasi e con gli ureteri e, nella cavità pelvica, la vescica orinaria che, inclinata verso sinistra, presenta lungo il suo contorno il ligamento vescicoombelicale destro, resecato presso l’apice dell’organo. Dietro la vescica si trova l’utero dai cui angoli supero-laterali si vedono partire i due ligamenti rotondi, che si portano ai pubi, e le due trombe del Falloppio che, spostate in basso, pendono dalle loro mesosalpingi. In ciascuna tromba del Falloppio si riconoscono, a partire dall’utero, l’istmo (che nella tromba destra è aperto longitudinalmente), poi l’ampolla ed infine l’infundibolo con le sue fimbrie formanti una corolla (il morsus diaboli degli antichi anatomici), tra le quali si riconosce la fimbria ovarica saldata all’estremità tubarica della corrispondente ovaia. Al di sopra delle trombe del Falloppio si vedono infatti le due ovaie, di cui quella di destra è sezionata longitudinalmente e presenta all’interno alcuni follicoli oofori (qui schematizzati). Sono rilevabili infine le due arterie ovariche che scendono dall’aorta e le vene delle ovaie medesime che formano i due plessi pampiniformi, dai quali traggono poi origine le vene ovariche destinate rispettivamente, la destra, alla vena cava inferiore e, la sinistra, alla vena renale di sinistra. Nel preparato si vede anche il colon iliaco che è percorso dalla sua tenia anteriore e che mostra, lungo il contorno esterno, le appendici epiploiche e, al bordo interno, i suoi vasi di cui quelli arteriosi derivano dall’arteria mesenterica inferiore dell’aorta mentre quelli venosi convergono alla vena piccola meseraica, che qui è in alto resecata

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