bilancia analitica
Questa bilancia analitica a due bracci uguali, costruita interamente in metallo dalla Paravia, è contenuta in una teca in legno e vetro sostenuta da una base dotata di viti calanti. La parete frontale della bilancia è scorrevole lungo guide verticali per permettere l'accesso ai piattelli. Sulla base è fissata una colonna verticale sulla cui sommità è collocato l'elemento di sostegno del giogo a metà del quale è montato un prisma triangolare. Lo spigolo di quest'ultimo (fulcro della leva) giace sull'asse di rotazione del giogo che può liberamente muoversi in un piano verticale. Il giogo è costituito da un telaio in acciaio alle cui estremità sono sospesi, mediante ganci ed aste, i due piattelli uguali. Un lungo ago, con un'estremità fissata nel centro del giogo e ad esso perpendicolare, segnala gli spostamenti dalla condizione di equilibrio su di una piccola scala graduata, a zero centrale, collocata ai piedi della colonna di sostegno. In assenza di masse sui piattelli e con lo strumento in piano la condizione di equilibrio stabile si ottiene agendo sui due cursori a vite, fissati alle estremità dei bracci, fino a portare l’indice in corrispondenza dello zero della scala (giogo orizzontale). Due viti sostenute in posizione verticale da una struttura solidale con la colonna evitano le eccessive oscillazioni del giogo. Una manopola posta alla base della bilancia ed esternamente alla custodia permette di azionare il dispositivo di bloccaggio del giogo
- OGGETTO bilancia analitica
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MATERIA E TECNICA
acciaio/ fusione
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MISURE
Altezza: 47 cm
Lunghezza: 25 cm
Larghezza: 44.5 cm
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CLASSIFICAZIONE
leva a bracci uguali
Attrezzatura da laboratorio
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Universitario dell'Università degli Studi "G. D'Annunzio"
- LOCALIZZAZIONE palazzo dell'Opera Nazionale Dopolavoro "A. Mussolini" (poi palazzo dell'Ente Nazionale Assistenza Lavoratori)
- INDIRIZZO Piazza Trento e Trieste, 1, Chieti (CH)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento è stato prodotto dalla casa editrice Paravia come viene attestato da un'etichetta che ne riporta il nome. Alla morte di Giacomo Giuseppe Avondo, avvenuta intorno al 1775, la sua stamperia passava ai suoi eredi, i quali si associarono con Giovanni Sebastiano Botta nel 1799. Nel 1802, quest'ultimo rileva completamente la stamperia in società con Francesco Prato e Giovanni Battista Paravia, ma lo società venne sciolta nel 1812, e l'unico padrone rimase G. S. Botta. Paravia tornò alla sua precedente occupazione di libraio. Suo figlio Giorgio Paravia (1796-1850), ereditato il negozio di libraio, riprese il progetto paterno di incrementare la propria attività affiancandola a quella di tipografo. Nel 1825 creò una società insieme a Andrea Alliana, tuttavia la società durò solo tre anni. Nei primi anni di attività Paravia si dedicò soprattutto alla produzione di libri a carattere religioso, anche se va ricordato la pubblicazione della rivista di pedagogia "L'educatore Primario, giornale d'educazione ed istruzione elementare". Alla morte di G. Paravia, la vedova affidò la direzione della ditta a Lorenzo Roux ed al proprio cugino Innocenzo Vigliardi (1822-1896). Vigliardi proseguì la produzione dei giornali educativi, inoltre migliorò la produzione delle collane dei libri scolastici, che G. Paravia aveva inaugurate nel 1849. Gli anni compresi fra il 1860 e il 1870 furono un periodo di costante espansione nel campo del libro scolastico, tanto che per soddisfare la domanda nel 1873 Vigliardi rilevò l'antica Stamperia Reale. Lentamente, all'attività editoriale e tipografica, Vigliardi aggiunse anche la vendita e, in parte, la produzione di materiale scolastico come globi terrestri, sfere planetarie ed armillari, pallottolieri, lavagne ecc. che fecero vincere alla ditta Paravia numerose medaglie alle esposizioni nazionali ed internazionali. Nel 1888, I. Vigliardi lasciò la conduzione dell'azienda ai suoi sei figli. La direzione generale dell'azienda fu affidata al primogenito Carlo (1845-1919). Sotto la sua direzione, il settore del materiale e dei sussidi scolastici fu ulteriormente sviluppato. Dietro invito del padre, era andato all'estero per studiare il materiale scolastico per fare nuove proposte alle scuole italiane. Nonostante nel 1942 lo stabilimento Paravia fosse andato distrutto, l'anno successivo l'azienda fu riorganizzata. Fu riattivato in parte il settore dei sussidi scolastici: il settore del materiale plastico riprese presto la sua attività perché gran parte delle matrici non erano andate distrutte. Purtroppo le collezioni di minerali, di scienze naturali, i preparati microscopici, gli strumenti di fisica conservati nei magazzini centrali andarono completamente distrutti. Ma nel 1944, la Paravia rilevò dalla Officine Galileo di Firenze l'intero magazzino di apparecchi didattici per i laboratori di fisica sperimentale, ottenendo anche l'autorizzazione a riprodurli. Sul finire degli anni '50 del XX secolo la Paravia iniziò anche la produzione di sussidi audiovisivi per la didattica. La Paravia si è occupata anche di commercializzare i prodotti della Ediscientifica che importava le apparecchiature per l'insegnamento della fisica, prodotte dalla Phywe. A partire dal 2007 la Paravia fa parte del gruppo Pearson Italia
- TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300287212
- NUMERO D'INVENTARIO 4388
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- ENTE SCHEDATORE Università di Chieti-Pescara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI sulla faccia anteriore della teca, nell'angolo destro, in basso - MUSEO 140/2003 - Liceo Classico "G.B. Vico" - maiuscolo/ numeri arabi - a timbro, a penna -
- STEMMI sulla faccia anteriore della teca - commerciale - Marchio - ditta costruttrice Paravia - 1 - All'interno di una figura definita da lati curvi, la cui area è blu, è presente la scritta PARAVIA
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0