sfera armillare

sec. XIX seconda metà

Questo modello meccanico rappresenta la sfera celeste secondo Tolomeo (geocentrismo) ed è costituito da una pesante base circolare in legno, alla quale è assicurata una forcella verticale a quattro braccia che sostiene due cerchi con piani mutuamente perpendicolari: uno fisso e l'altro leggermente ruotabile attorno ad un asse orizzontale. Il cerchio fisso, suddiviso in gradi, rappresenta l'orizzonte e porta incisi il calendario, le costellazioni e i punti cardinali, mentre quello mobile, diviso in gradi di latitudine, rappresenta il cerchio dei meridiani e scorre nel cerchio dell’orizzonte. Nell'utilizzo della sfera armillare il cerchio dei meridiani veniva inclinato rispettando la latitudine del luogo. Sull'asse della forcella è imperniata una struttura sferica di meridiani e paralleli mutuamente perpendicolari. I due meridiani rappresentano i coluri del solstizio e degli equinozi, mentre i paralleli rappresentano la linea equinoziale, i tropici del cancro e capricorno e i circoli polari artico ed antartico. Su questa sfera è vincolata una fascia che rappresenta l’eclittica (apparente traiettoria annuale del sole) il cui piano è inclinato rispetto al piano dell'orizzonte. Sull'eclittica sono stampati i nomi dei mesi e delle costellazioni zodiacali. Il sole è rappresentato da un disco metallico piatto, mentre la terra è collocata in posizione fissa nel centro della sfera

  • OGGETTO sfera armillare
  • MATERIA E TECNICA carta/ incollaggio/ stampa
    ferro/ fusione
    legno/ tornitura
  • MISURE Diametro: 32 cm
    Altezza: 16 cm
    : 20 cm
  • CLASSIFICAZIONE modello tolemaico
    astronomia
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Universitario dell'Università degli Studi "G. D'Annunzio"
  • LOCALIZZAZIONE palazzo dell'Opera Nazionale Dopolavoro "A. Mussolini" (poi palazzo dell'Ente Nazionale Assistenza Lavoratori)
  • INDIRIZZO Piazza Trento e Trieste, 1, Chieti (CH)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento è stato prodotto dalla casa editrice Paravia come viene attestato da un cartiglio disegnato sullo strumento che ne riporta il nome. Alla morte di Giacomo Giuseppe Avondo, avvenuta intorno al 1775, la sua stamperia passava ai suoi eredi, i quali si associarono con Giovanni Sebastiano Botta nel 1799. Nel 1802, quest'ultimo rileva completamente la stamperia in società con Francesco Prato e Giovanni Battista Paravia, ma la società venne sciolta nel 1812, e l'unico padrone rimase G. S. Botta. Paravia tornò alla sua precedente occupazione di libraio. Suo figlio Giorgio Paravia (1796-1850), ereditato il negozio di libraio, riprese il progetto paterno di incrementare la propria attività affiancandola a quella di tipografo. Nel 1825 creò una società insieme a Andrea Alliana, tuttavia la società durò solo tre anni. Nei primi anni di attività Paravia si dedicò soprattutto alla produzione di libri a carattere religioso, anche se va ricordato la pubblicazione della rivista di pedagogia "L'educatore Primario, giornale d'educazione ed istruzione elementare". Alla morte di G. Paravia, la vedova affidò la direzione della ditta a Lorenzo Roux ed al proprio cugino Innocenzo Vigliardi (1822-1896). Vigliardi proseguì la produzione dei giornali educativi, inoltre migliorò la produzione delle collane dei libri scolastici, che G. Paravia aveva inaugurato nel 1849. Gli anni compresi fra il 1860 e il 1870 furono un periodo di costante espansione nel campo del libro scolastico, tanto che per soddisfare la domanda nel 1873 Vigliardi rilevò l'antica Stamperia Reale. Lentamente, all'attività editoriale e tipografica, Vigliardi aggiunse anche la vendita e, in parte, la produzione di materiale scolastico come globi terrestri, sfere planetarie ed armillari, pallottolieri, lavagne ecc. che fecero vincere alla ditta Paravia numerose medaglie alle esposizioni nazionali ed internazionali. Nel 1888, I. Vigliardi lasciò la conduzione dell'azienda ai suoi sei figli. La direzione generale dell'azienda fu affidata al primogenito Carlo (1845-1919). Sotto la sua direzione, il settore del materiale e dei sussidi scolastici fu ulteriormente sviluppato. Dietro invito del padre, era andato all'estero per studiare il materiale scolastico per fare nuove proposte alle scuole italiane. Nonostante nel 1942 lo stabilimento Paravia fosse andato distrutto, l'anno successivo l'azienda fu riorganizzata. Fu riattivato in parte il settore dei sussidi scolastici: il settore del materiale plastico riprese presto la sua attività perché gran parte delle matrici non erano andate distrutte. Purtroppo le collezioni di minerali, di scienze naturali, i preparati microscopici, gli strumenti di fisica conservati nei magazzini centrali andarono completamente distrutti. Ma nel 1944, la Paravia rilevò dalla Officine Galileo di Firenze l'intero magazzino di apparecchi didattici per i laboratori di fisica sperimentale, ottenendo anche l'autorizzazione a riprodurli. Sul finire degli anni '50 del XX secolo la Paravia iniziò anche la produzione di sussidi audiovisivi per la didattica. La Paravia si è occupata anche di commercializzare i prodotti della Ediscientifica che importava le apparecchiature per l'insegnamento della fisica, prodotte dalla Phywe. A partire dal 2007 la Paravia fa parte del gruppo Pearson Italia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300287205
  • NUMERO D'INVENTARIO 4364
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Università di Chieti-Pescara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sul cerchio orizzontale sostenuto dai 4 bracci della forcella - FABBRICA NAZIONALE PRESSO G.B. PARAVIA E COMP. ROMA, FIRENZE, TORINO E MILANO Propr. lett - Liceo Classico "G.B. Vico" - maiuscolo - a penna - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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