grammofono cabinet a gettone

1906 - 1909

Contenitore: mobile in legno scuro con mobiletto a due ante nella parte sottostante e scatola con coperchio e lato frontale in vetro per l’esposizione del motore. All’interno della scatola, sulle tre pareti in legno sono fissati dei vetri a specchio e negli angoli interni posteriori sono collocate due lampadine elettriche montate su supporti metallici dorati con una forma a foglia. Sul fronte è alloggiato un pannello informativo riportante indirizzi societari e il nome della macchina. Il coperchio è incernierato e ha una serratura con chiave sul lato frontale; sulla cornice in legno del coperchio è posta una fessura per le monete e un attacco metallico per gli auricolari. Sportello posteriore ribaltabile e incernierato. Al di sotto del motore, all’interno del mobile, è predisposto uno spazio per conservare i dischi diviso in tre sezioni da due pannelli in legno montati in verticale. Cavo di alimentazione elettrica su lato posteriore. Sul laterale destro è presente un gomito metallico, forse per l’inserimento di un altro auricolare o di una tromba. Motore: propulsione a motore elettrico messo in azione dall’inserimento di una moneta; l’inserimento della moneta mette in funzione anche il sistema di accensione delle lampadine poste sulle pareti laterali interne accanto al motore a vista; il regolatore di velocità a tre sfere è posizionato sotto il piatto, rivestito di feltro verde; l’attivazione ed il blocco di tutti i meccanismi è completamente automatico. Sistema di riproduzione del suono: sistema di riproduzione Pathé con diaframma per dischi con incisione verticale. Braccio acustico incapsulato e tubolare composto da due sezioni di cui quella anteriore è saldata al diaframma; l’innesto delle due sezioni è con sistema a vite. L’ascolto avveniva tramite auricolari collegati con tubo di gomma (probabilmente si tratta di caucciù) con terminazione a padiglioni in tartaruga presenti come accessorio. Modalità d’uso: inserire la spina nella presa di corrente e collocare il disco inciso sul piatto del disco; inserire una moneta o gettone nell’apposito vano per attivare i meccanismi di alimentazione elettrica, l’accensione delle lampadine, il movimento del braccio acustico e la rotazione del piatto. La puntina inizia a scorrere all'interno del solco a spirale inciso sul disco; le oscillazioni della puntina, prodotte dal profilo irregolare dell'incisione, vengono trasmesse alla membrana del diaframma che riproduce il suono. Il suono, amplificato dal braccio acustico, viene trasportato tramite tubi in gomma agli auricolari per l’ascolto individuale

  • OGGETTO grammofono cabinet a gettone
  • MISURE Misura del bene culturale 1201354486: 116x55x55 cm
    Misura del bene culturale 1201354486: 135x55x55 cm
  • ATTRIBUZIONI Pathé Frères: costruttore
  • LOCALIZZAZIONE ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi)
  • INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’industria del suono riprodotto iniziò nel 1877 negli Stati Uniti quando Thomas Edison inventò una maniera di registrare il suono su un foglio di alluminio e di riprodurlo tramite una macchina che chiamò fonografo. Nel corso di una decina di anni questo sistema venne notevolmente migliorato: prima con l’invenzione nel 1886 dei cilindri di cera Bell-Tainter e della macchina per riprodurli che Bell chiamò “grafofono”, per distinguerla dalla macchina brevettata da Edison anche se del tutto simile; poi nel 1887 con l’invenzione del disco e l’adozione dell’incisione orizzontale fatta da Emile Berliner che non solo riproduceva il suono con molta più facilità ma rendeva anche la duplicazione molto più agevole. All’invenzione del disco Berliner accompagnò l’invenzione di una macchina per riprodurlo ovvero il grammofono che venne perfezionata nel 1896 da Eldridge R. Johnson con l’aggiunta del motore a molla. L'azienda francese Pathé venne fondata da Charles Pathé insieme ai fratelli Émile, Théophile e Jacques nel 1896. Poco tempo dopo Théophile e Jacques si ritirarono e l’attività rimase in mano a Charles ed Émile. L’idea di fondare una società impegnata nella vendita di queste macchine nasceva dal successo che Charles aveva ottenuto a metà degli anni Novanta dell’Ottocento nella vendita dei fonografi Edison e dei grafofoni di Bell per lo più contraffatti, a cui presto aggiunse la vendita di un’altra invenzione di Edison, il cinetoscopio, ​​diventando in pochi mesi il maggiore importatore e venditore in Francia di queste macchine. Già nell’anno di fondazione della società Pathé Frères, i fratelli Pathé possedevano uffici e studi di registrazione non solo a Parigi, ma anche a Londra, Milano e Mosca, risultando una delle aziende più attive nella vendita di macchine per la fonoriproduzione in Europa. Fino ai primi anni del secolo successivo la Pathé Frères si occupò prevalentemente del commercio di prodotti relativi al mondo del suono riprodotto ma ben presto venne realizzata anche una piccola produzione di macchine e accessori cinematografici (cinetoscopi, proiettori, lanterne magiche e così via), commercio del quale si occuperà in maniera preponderante per tutto il corso del XX secolo. Nei primi anni del XX secolo la Pathé iniziò a realizzare le prime registrazioni su cilindri, produzione che continuò fino al 1914; parallelamente, a partire dal 1905, la società cominciò a vendere anche registrazioni su dischi. Per non violare un brevetto in un mercato altamente competitivo e innovativo, i fratelli Pathé utilizzarono diverse tecnologie insolite. In particolare, i primi dischi Pathé non assomigliavano a nessun altro perché l’incisione avveniva verticalmente sul disco e non orizzontalmente. Inoltre, questo tipo particolare di incisione, richiedeva l’uso di una puntina a sfera in zaffiro e la riproduzione dei dischi avveniva dall’interno verso l’esterno e non viceversa come era il caso dei dischi di Berliner. I dischi erano pensati per essere riprodotti ad una velocità di 90 rpm per arrivare poi solo nel 1915 ad una velocità di riproduzione intorno agli 80 rpm, di controtendenza con la velocità di tutti gli altri dischi sul mercato che erano pensati per essere riprodotti intorno ad una velocità di 78/80 rpm al secondo. Interessante, poi, è il tentativo di produrre e vendere dischi di varie dimensioni: da 17 e 21 cm, passando per dischi da 25, 27 e 29 cm, fino a dischi di grandi dimensioni da 35 cm e addirittura da 50 cm. Questi ultimi, a causa della loro grandezza, apparivano più fragili e vennero ben presto ritirati dal mercato per il loro insuccesso commerciale. Il grammofono descritto in questa scheda rappresenta, con molta probabilità, un esemplare unico dato che appare come un grammofono realizzato per le dimostrazioni pubbliche. Il fatto che la macchina fosse pensata per i locali e le dimostrazioni pubbliche si deduce dal fatto che non solo la macchina funziona a gettoni e l’ascolto avviene tramite degli auricolari, ma anche dal fatto che il motore sia a vista: difatti, il coperchio e il lato frontale della scatola contenitrice sono in vetro e, inoltre, l’interno della scatola è ricoperto di specchi e nei due angoli interni posteriori sono fissate delle lampadine. Il motore a vista della macchina mette in evidenza il funzionamento del sistema di incisione/riproduzione di tipo verticale dei dischi Pathé invece che di tipo orizzontale come nel brevetto di Berliner. È ipotizzabile che la macchina sia stata prodotta negli anni di introduzione e diffusione del disco da parte dell’azienda Pathé Frères intorno al 1905
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201354486
  • NUMERO D'INVENTARIO 274152
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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