specchio a tasselli

1935 - 1952

Lo specchio è composto da 61 tasselli esagonali, per un diametro totale pari a 180 cm e costituisce l'obiettivo del telescopio zenitale collocato al primo piano della torre della Specola che riceveva la luce da un'apertura circolare, praticata nel pavimento della terrazza posta al penultimo piano, sotto alla cupola in cui si trovava il circolo meridiano di Ertel & Sohn. Per ovviare alla immobilità dello specchio si utilizzava un portalastre mobile, in grado di seguire il percorso di un astro durante il passaggio zenitale. I tasselli hanno una superficie levigata con curvatura sferica, di raggio - uguale per tutti - pari a 20,82 m e una distanza focale di 10,41 m e sono posti su di una lastra di marmo che funge da sostegno ed è traforata nei punti ove passano i tre pioli a vite, su cui posa ciascun tassello. Il congegno portavite, munito di slitte per gli spostamenti laterali, è solidale col marmo e, agendo dal piccolo locale sottostante allo specchio, si può determinare a piacere qualsivoglia piccolo spostamento dei pioli e con essi dei tasselli, sia lateralmente, sia verticalmente. L'apertura è stata chiusa negli anni '80 e lo specchio è stato smantellato . Alla fine degli anni '80 i tasselli sono stati recuperati e montati nella loro vecchia sede. Un piano protettivo di cristallo li ricopre preservandoli da possibil danneggiamenti

  • OGGETTO specchio a tasselli
  • MISURE Diametro: 180 cm
  • ATTRIBUZIONI Horn D'arturo, Guido (1879-1967): inventore, progettista
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Specola
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Poggi
  • INDIRIZZO Via Zamboni 33, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La difficoltà di costruire specchi di grandi dimensioni consiste essenzialmente nel fatto che lo spessore dello specchio deve essere proporzionato al diametro. Infatti, se il disco è troppo sottile, il vetro si flette e non conserva la figura conferitagli dalla levigazione. Questo era un ostacolo insuperabile negli anni in cui fu concepito lo specchio a tasselli, mentre l'attuale tecnologia consente la realizzazione di specchi di oltre 4 metri di diametro, monolitici. Da qui l'idea di Horn d'Arturo - direttore dell'Osservatorio Astronomico Universitario di Bologna dal 1920 al 1954, con un'interruzione di 7 anni (1938-1945) dovuta all'emanazione delle leggi razziali - di costruire dapprima uno specchio composto da 80 piccoli tasselli trapezoidali (per un diametro totale pari a 1 m) e successivamente uno specchio costituito da 61 tasselli esagonali (per un diametro complessivo pari a 1.80 m). Quest'ultimo specchio fu ultimato nel 1952 e utilizzato nei 5 anni successivi da Guido Horn d'Arturo per ottenere le lastre fotografiche del cielo zenitale di Bologna
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800688060
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. MdS-148
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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