apparecchio per determinare l'equivalente elettrico del calore

1960 - 1967

Vaso in vetro specchiato parzialmente inserito in un cilindro in legno ricoperto internamente in feltro. Sopra al vaso è collocato un disco in materiale plastico trasparente con quattro fori nei quali si trovano delle boccole di connessione da 4mm, un grosso foro centrale nel quale si inserisce un tappo in gomma per l'inserzione di un termomentro (attualmente mancanti), un altro foro nel quale è inserito un agitatore in metallo. I quattro connettori sono collegati a due a due mediante resistenze a spirale da 1 Ohm poste all'interno del vaso. Il disco trasparente è fissato al supporto in legno mediante una coppia di molle

  • OGGETTO apparecchio per determinare l'equivalente elettrico del calore
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    METALLO
    VETRO
  • MISURE Diametro: 12 cm
    Altezza: 21 cm
  • CLASSIFICAZIONE calorimetro
    Dewar
    fisica
    elettricità e magnetismo
    modelli, rappresentazioni e materiali didattici
    termologia
  • ATTRIBUZIONI E. Leybold's Nachfolger Ag (1870/ 1967): progettista/ costruttore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano.||L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente.||Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti.||Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale.||Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica.||I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori.||Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti.||Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china.||I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione.||Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali.||Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione.||Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario.||Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301985623
  • NUMERO D'INVENTARIO 13457
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI laterale - 385 16 A - maiuscolo/ numeri - a incisione su etichetta adesiva -
  • STEMMI laterale - commerciale - Marchio - E. Leybold's Nachfolger AG - scritta LEYBOLD con la parte alta della lettera L racchiusa in una circonferenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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