bobina da 23000 spire con avvolgimento impregnato, per alta tensione

ca 1959 - ca 1959

Questa bobina è costituita da un corpo centrale in materiale isolante pressato, con un'apertura quadrata per l'inserzione sui bracci del nucleo ad U di un trasformatore. Attorno al corpo centrale è avvolto un filo di rame di spessore 0,1mm per un totale di 23.000 spire. Gli avvolgimenti sono divisi in due parti e ricoperti. Inizio e fine degli avvolgimenti sono collegati a due boccole (di ingresso e di uscita) nelle quali sono inseriti gli elettrodi a corna (attualmente ne èpresente uno solo). Vicino alle boccole, inserite nella parte superiore del corpo centrale della bobina, sono riportati il numero di spire, la resistenza ohmica e l'intensità di corrente massima ammissibile con carico permanente. E' inoltre presente una targhetta riportante il numero di modello dello strumento e il marchio della ditta produttrice

  • OGGETTO bobina da 23000 spire con avvolgimento impregnato, per alta tensione
  • MATERIA E TECNICA METALLO
    PLASTICA
    RAME
  • MISURE Altezza: 9 cm
    Lunghezza: 11 cm
  • CLASSIFICAZIONE laboratorio
    didattica
    Fisica sperimentale
    induzione elettromagnetica
    fisica
    elettricità e magnetismo
  • ATTRIBUZIONI E. Leybold's Nachfolger Ag (1870/ 1967): costruttore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo tipo di bobina può sopportare un carico permanente superiore di un multiplo rispetto a quello indicato sulla bobina stessa, ma solo per breve tempo. Questa bobina si presenta con avvolgimenti parzialmente sciolti ad indicare che tale intervallo temporale è stato ampiamente superato.||Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano.||L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente.||Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti.||Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale.||Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica.||I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori.||Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti.||Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china.||I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione.||Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali.||Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione.||Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario.||Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione per circa 40 anni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300634417
  • NUMERO D'INVENTARIO 4024
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI sopra - 23000Wdg. 0,02A max. 10000V - maiuscolo/ minuscolo/ numeri - a incisione e stampa su targhetta in metallo blu -
  • STEMMI sopra - commerciale - Marchio - E. Leybold's Nachfolger AG - scritta LEYBOLD con la parte alta della lettera L racchiusa in una circonferenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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