Il microscopio tedesco, è firmato sul tubo porta ottica “Carl Zeiss Jena n. 100487”. E’ inclinabile, in ferro laccato nero, eccetto i blocchi cremagliera che sono in ottone. La base è a ferro di cavallo e su un braccio vi è la sigla “S. 2570”; il braccio dello stativo è forgiato a manico con due fori per l’impugnatura. Macroregolazione della messa a fuoco con sistema a cremagliera e pignone e microregolazione con due viti delle quali una riporta una scala micrometrica che va da 0 a15 e sulla placchetta rotonda di ottone che si trova alla base vi è l’incisione “1 Interv=0.002 mm”. Il tavolino è rotondo e possiede una parte rialzata che può muoversi tramite due viti di centramento, una fa compiere al tavolino una traslazione rotatoria misurabile tramite un nonio e l’altra determina spostamenti “avanti e indietro” rilevabili da un secondo nonio vicino al quale c’è la firma “Carl Zeiss Jena”. Il sistema di illuminazione è costituito da un condensatore a due lenti convergenti e munito di una vite di centramento, un diaframma a iride firmato lungo il bordo “Carl Zeiss Jena” il quale può traslare, collimando o meno con l’apertura dell’anello sottostante, ruotando una vite pignone che agisce su una piccola cremagliera orizzontale. La posizione e l’altezza del sistema condensatore-diaframma può essere regolata utilizzando una vite che agisce su una cremagliera verticale. Alla base del tubo porta ottica c’è un porta obiettivi per slitte con incastro a coda di rondine e sulla sommità del tubo è presente un oculare proiettore firmato “Carl Zeiss Jena” e inciso con “217 HOMAL II f= 70”