Archivio Cugnoni (archivio, bene semplice)

archivio professionale, post 1880 - ante 1913

Il fondo è costituito da 4421 lastre negative in vetro, per la maggior parte al collodio (2854) e alla gelatina bromuro d'argento (1282). Sono inoltre presenti 285 positivi all'albumina riportati su vetro

  • OGGETTO archivio professionale
  • SOGGETTO Opere d'arte - Musei - Gallerie - Collezioni - Dipinti
    Spagna - Granada - Alhambra
    Architettura rustica - Contadini - Folclore - Costumi regionali
    Vegetazione - Flora - Boschi - Alberi
    Italia - Centri storici - Arezzo ; Firenze ; Lucca ; Milano ; Modena ; Orvieto ; Parma ; Piacenza ; Pisa ; Pistoia ; Siena ; Venezia
    Musei - Scultura - Musei archeologici -
    Vaticano - Logge di Pio IX - Decorazioni - Affreschi
    Lazio - Centri storici - Roma - Monumenti - Chiese - Palazzi
    Roma - Albano Laziale ; Genazzano ; Marino ; Olevano Romano
    Architettura residenziale - Palazzi
    Architettura residenziale - Ville - Parchi - Giardini ; Villa d'Este
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
  • ATTRIBUZIONI Simelli, Carlo Baldassarre (1811- 1877 Post): fotografo
    Belli, Filippo (1836–1927):
    Chauffourier, Gustave Eugène (1845-1919):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto centrale per il catalogo e la documentazione
  • LOCALIZZAZIONE Conservatorio delle Zitelle
  • INDIRIZZO Via di San Michele 18, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fondo Cugnoni era originariamente costituito da 9000 negativi su vetro di vario formato. Grazie all’interessamento di Corrado Ricci, che suggerisce all’allora direttore del Gabinetto Fotografico Nazionale Giovanni Gargiolli di valutare l’importanza del fondo, questo viene acquisito solo in parte nel 1913, dopo un preciso lavoro di selezione dei soggetti che potevano integrare il patrimonio visivo e documentario dell’Istituto. Lo stesso Gargiolli scrive “Fatta una accurata cernita delle negative di proprietà Cugnoni abbiamo trovato che circa 4000 di queste sono per noi catalogabili e di non poco ausilio alle nostre collezioni” e la transazione avviene grazie a Carlo Carboni, suo successore nella direzione del GFN, smembrando pertanto la collezione e privandola di una sezione corposa relativa alle arti minori: oreficeria, merletti, armi, mobili e arredi. La figura di Valeriano Cugnoni, artefice della trattativa e della vendita, è purtroppo ancora piuttosto nebulosa. Non si conosce l’esatta parentela col più famoso Ignazio (1822-1903), personaggio eminente nella Roma di metà ‘800: proveniente da una famiglia in stretti rapporti con il Papato, ingegnere ed astronomo per la Compagnia del Gesù presso l’Osservatorio del Collegio Romano. Non si conosce nemmeno con chiarezza la sua attività professionale, anche se viene indicato dalla bibliografia meno recente come “fotografo professionista con studio in Via Pola con succursale in Via Orsini” (Becchetti, 1983, p. 294). Questa incertezza sulla sua figura ha portato in passato ad ipotizzare che la collezione appartenesse ad Ignazio Cugnoni, o fosse addirittura il prodotto di una sua attività di fotografo, peraltro mai documentata (Porretta, 1976). Recenti approfondimenti (Cestelli Guidi, 2014) hanno invece tratteggiato per Valeriano Cugnoni un ruolo di “artista-imprenditore”, probabilmente fotografo egli stesso (come indica il timbro del suo studio Fotografico Artistico), legato alla riproduzione di materiali acquisiti nel tempo e al loro commercio. Il nodo fondamentale per la comprensione di questo fondo sta proprio nell’accumulo senz’altro ragionato, da parte di Cugnoni, di lastre negative appartenenti ad altri fotografi attivi sul territorio romano, ma non solo, tra 1860 e 1900. All’interno dell’insieme sono state individuate, grazie a confronti con positivi attribuibili con timbri o iscrizioni, alcune personalità come Carlo Baldassarre Simelli e Filippo Belli, soprattutto per il nucleo tematico legato ai costumi della campagna laziale (Albano Laziale, Genazzano) o per i cantieri in Vaticano (Logge dei Palazzi Vaticani). Lodovico Tuminello è autore della ricca documentazione degli arredi interni di Palazzo Corsini ed è probabile che questi negativi siano stati acquisiti nel 1903 da Cugnoni in occasione dell'asta dei materiali Tuminello organizzata alla chiusura della sua attività professionale. Si affianca a questi artisti fotografi anche il nome di Gustave Eugène Chauffourier, in particolare per le immagini architettoniche delle ville del circondario romano (Villa Aldobrandini, Villa Borghese, Villa Doria Pamphili, Villa Torlonia a Frascati, Villa d’Este a Tivoli) ma anche per alcune vedute di Roma, grazie al riscontro con numerosi positivi presenti in varie collezioni italiane e straniere tratti da queste lastre e univocamente attribuiti al fotografo. Il fatto che Chauffourier subentri nel 1871 nello studio di via Del Corso 509, già occupato da Simelli e che, come tutte le fonti riportano, ne acquisisca in parte le lastre, può rendere più complessa o più incerta la paternità delle riprese. Resta comunque importante aggiungere questo tassello alla lista dei professionisti che hanno costituito questa ricca collezione iconografica. Ricordiamo tra questi anche il francese Jean Laurent, attivo in Spagna e autore delle vedute e dettagli dell'Alhambra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fondi fotografici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201254159
  • NUMERO D'INVENTARIO GFN_B000495 - GFN_B000774; GFN_D001470 - GFN_D005537; GFN_C011298 - GFN_C011325; GFN_E016008 - GFN_E016128
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA inventario (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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