Archivio Cisterna Monti (archivio, bene semplice)

archivio professionale, ca 1875 - ca 1910
Cisterna, Eugenio
1862-1933
Monti, Virginio
1852-1942

Il fondo è costituito da 574 positivi di vario formato (da un massimo di 38x26 cm a un minimo di 5,2x5,1 cm) in massima parte sciolti ma con alcuni esemplari incollati su supporto secondario. Compongono la serie di positivi stampe all'albumina, alla gelatina ai sali d'argento, celloidine (aristotipi al collodio) e stampe al citrato (aristotipi alla gelatina cloruro d'argento), stampe al carbone, collotipie e stampe su tela emulsionata. Completano il fondo 16 negativi alla gelatina bromuro d’argento su vetro (formato 9x12 e 13x18)

  • OGGETTO archivio professionale
  • SOGGETTO Architettura - Decorazioni - Pittura - Affreschi
    Ritratti fotografici
    Cartoni - Disegni - Bozzetti
    Iconografia mitologica - Allegorie
    Pittori - Italia - Sec. 19.-20. - Monti, Virginio
    Pittura - Modelli - Figuranti
    Stendardi - Gonfaloni
    Iconografia cristiana - Madonna - Gesù Cristo - Santi - Profeti
    Pittori - Italia - Sec. 19.-20. - Cisterna, Eugenio
  • CLASSIFICAZIONE MODELLI PER COMPOSIZIONI ARTISTICHE
  • ATTRIBUZIONI Cisterna, Eugenio: fotografo
    Monti, Virginio:
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto centrale per il catalogo e la documentazione
  • LOCALIZZAZIONE Conservatorio delle Zitelle
  • INDIRIZZO Via di San Michele 18, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fondo si presenta come un corpus unico e complessivo sull'attività artistica dell'atelier Cisterna-Monti. La sua importanza e unicità è data dal soggetto e dall'uso delle fotografie in relazione alle opere realizzate dai due artisti nel corso della loro attività. L'importanza di questo fondo appare evidente per lo studio dei rapporti tra fotografia e pittura a cavallo tra i due secoli, ed in particolare, in questo caso, dalla rilevanza che a quel tempo avevano i due pittori-decoratori, ben introdotti nella cerchia artistica e intellettuale del periodo. La fotografia aveva raggiunto un grado di esecuzione abbastanza semplice con una diffusione sempre maggiore e una funzionalità di supporto all'attività artistica. Molti pittori trovarono più pratico, semplice e a volte economico, usare la fotografia come strumento di lavoro. La posa dei modelli veniva infatti fissata con lo scatto fotografico, lasciando così il tempo e l'agio all’artista di riprodurre la stessa posa in pittura o trarne ispirazione. Era questo lo scopo delle fotografie dell'atelier Cisterna-Monti e testimonianza ne sono anche le quadrettature, a matita o inchiostro, che spesso sono tracciate sui positivi, così come le annotazioni, i danni causati da una frequente consultazione delle immagini (macchie, abrasioni, lacerazioni). I diversi formati mostrano come le fotografie fossero strumento dai lavoro: in alcuni casi al verso troviamo la sagoma dell'immagine realizzata con un veloce tratteggio, quasi fosse un primo bozzetto del dipinto già impostato su carta fotografica. Spesso i modelli erano gli stessi familiari che si prestavano a trasformarsi in tableaux vivants per la coppia di pittori (conferma viene anche da nomi ricorrenti manoscritti al verso dei positivi: Rosita Cisterna, Emilia Monti Cisterna, Giulio, Gina, Maria Giovanna...). Osservare e studiare questo fondo fotografico permette di entrare in contatto con una realtà altrimenti perduta, di capire i processi di preparazione dell'opera pittorica, le scelte e i ripensamenti. La biografia dei due pittori si intreccia sia professionalmente che privatamente, facendo forse meglio comprendere l'atmosfera di continua collaborazione che coinvolgeva l'intera famiglia e non solo il rapporto professionale tra i due. Solo una decina d'anni separavano la nascita di Virginio Monti ed Eugenio Cisterna e il loro sodalizio professionale fu suffragato dalla parentela acquisita. Seppure sempre definiti decoratori-pittori, Papa Leone XIII nominò il Monti, già affermato per la sua collaborazione con Alessandro Mantovani, Pittore Ufficiale della Chiesa Romana e questo lo portò ad accettare e portare a compimento numerosi incarichi per decorare gli interni delle nuove chiese che si andavano erigendo non solo a Roma e nel Lazio, ma anche nel resto d'Italia e all'estero, dall'isola di Malta a Londra, agli Stati Uniti d’America. Lo stile di entrambi i pittori si nutriva del recupero della pittura classica e si adattava perfettamente alle richieste degli uffici pontifici. La fiorente attività è testimoniata non solo dagli originali in loco, ma dalle opere riprodotte fotograficamente che possono essere confrontate con quanto è ancora presente in chiese e palazzi privati, permettendo di comprendere meglio l'intera figura dei due autori ed il loro metodo di lavoro. Lo stesso Cisterna, sempre incline a nuove forme espressive, si impegnò anche nello studio delle vetrate artistiche tanto da trovare innovative soluzioni di realizzazione e ad aprire nel 1900, con il genero Giulio Cesare Giuliani, la fabbrica di Vetrate d'Arte Giuliani, tra le più note della capitale e tuttora attiva
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fondi fotografici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201254148
  • NUMERO D'INVENTARIO 0001 - 0590
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA inventario (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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