Gruppo di orfani armeni
positivo,
ca 1899 - ca 1899
Balelli, Alfonso (1862-1937)
1862-1937
Positivo incollato su supporto in cartoncino con cornicetta dorata litografata e indicazione dell'autore
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Marche - Recanati - Orfanotofio Armeno
Persone - Minori - Orfani
Organizzazioni educative - Istituti di assistenza e di beneficenza - Opere pie - Orfanotrofi
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MATERIA E TECNICA
CARTA
albumina
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CLASSIFICAZIONE
RITRATTISTICA
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ATTRIBUZIONI
Balelli, Alfonso (1862-1937): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Campana per l'Istruzione Permanente
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Campana
- INDIRIZZO Piazza Dante, 4, Osimo (AN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Ripresa effettuata in esterno, con un telo bianco utilizzato come fondale a coprire la parete di fondo. L’autore è Alfonso Balelli, che prende la gestione del grande studio avviato a Macerata dal padre Carlo dal 1883 al 1926, documentando il patrimonio culturale, gli avvenimenti più significativi, gli usi e i costumi e mantenendo sempre vivo il filone della ritrattistica. Gli succederà il figlio Carlo, attivo fino al 1972. La fondazione dell’Orfanatrofio armeno a Recanati nasce in un contesto di massacri razziali verso la popolazione armena che aveva aspirazioni nazionali e tentava di dar vita ad uno stato autonomo in Anatolia: a partire dal 1894 i primi battaglioni curdi inquadrati nell’esercito turco colpiscono duramente la minoranza armena. Papa Leone XIII sollecita interventi umanitari e la costituzione a Recanati, nel novembre 1896, di un’Opera Pia a favore degli orfani armeni risponde proprio a questa esigenza, grazie all’iniziativa di don Mariano Bravi Pennesi (1857-1920) affiancato da monsignor Pietro Podaliri. L’Opera Pia arriva ad ospitare circa 25 orfani, che vengono educati nel rispetto della loro cultura e mantenendo la loro lingua (precettori e direttori sono armeni, delle bambine si occupano due suore), imparando vari mestieri: falegname, calzolaio, sarto. Il legame con il Collegio Campana si individua dalla dedica manoscritta sul supporto secondario e da documenti e carteggi conservati nel fondo manoscritti della Biblioteca Benedettucci di Recanati: proprio nel 1899 viene ringraziato il professor Raffaele Filippucci, rettore del Collegio, per aver “condotto e ospitato a Osimo gli orfani armeni”; mentre l’anno precedente li aveva accolti anche “nella villeggiatura” (Moroni 2017). L’immagine mostra i bambini posti su tre file e al centro due personaggi maschili: uno potrebbe essere padre Daniele Stepan, direttore in carica fino ai primi mesi del 1900, mentre l’altro potrebbe essere il suo successore padre Michel Marmorosy, che restando in Italia prenderà la conduzione dell’Istituto. L’orfanatrofio verrà definitivamente chiuso prima del 1915, gli ospiti, raggiunta la maggiore età, saranno riaccompagnati nella terra d’origine. Il patrimonio fotografico dello Studio Balelli è conservato principalmente dalla Biblioteca Statale di Macerata, dalla Biblioteca Comunale “Mozzi-Borgetti” di Macerata e dagli eredi di Carlo Balelli
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100389425
- NUMERO D'INVENTARIO ICFF021
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
- DATA DI COMPILAZIONE 2024
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0