De par de feu/ Nicolas Trirodoff Album Carvaglio n.1
Fisicamente l’album appartiene più alla tipologia dei taccuini per schizzi che a quella degli album fotografici. L’album è composto da 40 fogli, uno dei quali, il primo, non presenta alcuna fotografia, mentre sul secondo è stato incollato un foglietto di carta sul quale è stato abbozzato a matita il ritratto di profilo di Edoardo Carvaglio. Il disegno riporta in basso la firma, illeggibile, forse del disegnatore e la data 19 ottobre 1915. La copertina e la quarta di copertina sono in cartone. Sulla copertina in alto a destra è presente un disegno a penna raffigurante un simbolo con un triangolo equilatero iscritto in un cerchio e sotto la scritta “De par le feu!” che potrebbero avere a che fare con pensieri o affiliazioni massoniche. In basso a destra è presente la scritta a penna “Nicolas Trirodoff”. L’album è rilegato sul lato corto sinistro con due anelli in filo di ferro sottile. Su tre pagine sono fermate con del nastro adesivo cinque stelle alpine
- OGGETTO positivo album
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SOGGETTO
Bombardamenti - Veneto - Friuli
Trincee
Centri storici - Veneto - Friuli
Guerra Italo-turca 1911-1912 - Campagna di Libia
Guerra mondiale 1914-18 - Fronte macedone
Guerra mondiale 1914-18- Grande Guerra
Medicina - medici militari
Paesaggi-zone fluviali-zone montuose
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MATERIA E TECNICA
CARTA
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
FOTOGRAFIA DI GUERRA
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ATTRIBUZIONI
Carvaglio, Edoardo (attribuito): fotografo principale
Nicolas Trirodoff (attribuito):
Anonimo (attribuito):
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia
- INDIRIZZO piazza Duomo, 18-20, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo taccuino-album è pervenuto nel 1973, assieme ad un altro album fotografico (denominato dal catalogatore “Album Carvaglio n. 2”), all’Archivio Storico dell’Arciconfraternita Misericordia di Firenze attraverso l’Eredità Ugo Bardi, cognato di Edoardo Carvaglio in quanto fratello di Brunetta Bardi che Carvaglio aveva sposato a Venezia il 19 novembre 1921. Forse è stato regalato da Nicolas Trirodoff, il cui nome si trova sulla copertina, a Carvaglio e da questi inviato a casa per fare da raccoglitore alle fotografie di piccolo formato che Carvaglio spediva. Trirodoff era probabilmente un medico, forse uno dei redattori della “Rivista di patologia nervosa e mentale” che si è occupata anche di disturbi nervosi durante la Grande Guerra. Le fotografie sono state scattate da Carvaglio o da altri membri del suo reparto nelle retrovie e in trincea in una zona di guerra non precisata ma che, stando allo Stato di servizio di Carvaglio conservato presso la Cecchignola (n. matricola 99425, serie del ruolo 21), potrebbe coincidere con alcuni territori nei pressi di Udine, il fronte macedone della Prima Guerra mondiale (Monastir) e, successivamente, Rovigo e Padova. Fanno eccezione otto fotografie incollate alle pagine, annotate direttamente sulla superficie e raffiguranti luoghi in Libia come Marsa Susa e Derna, scattate probabilmente da Carvaglio quando si trovava in questi luoghi o durante la Guerra Italo-turca in Libia (1911-1912) o tra il 10 giugno e il 26 agosto 1913 quando risulta di nuovo presente nei territori della Tripolitania e della Cirenaica come Marsa Susa e Derna. Confrontando la successione degli eventi nella carriera militare di Carvaglio con l’ordine seguito dal montaggio delle fotografie, non è possibile riscontrare una coincidenza cronologica, visto che le fotografie che testimoniano la permanenza in Libia, che si colloca nei primi anni del suo servizio, si trovano nella parte finale dell’album. Nella maggior parte dei casi i positivi sono incollati con del nastro adesivo; alcuni si possono sollevare da consentire la lettura di messaggi sul verso. Solo in quattro casi (fotografie nn. 96, 146, 171) è esplicitato il destinatario della fotografia, ovvero tre volte la madre, una volta un certo Romolo, probabilmente il dottor Romolo Marescotti (morto nel 1943), indicato nel testamento olografo datato Trieste 11 marzo 1939, “più che un padre amoroso”. Le fotografie non sono datate e l’unico elemento di riferimento cronologico è la data 19 ottobre 1915 che accompagna il disegno che si trova in apertura. È comunque da notare che molte tirature di esemplari presenti in questo si ritrovano anche nell’Album Carvaglio n. 2”, dove dall’insieme delle fotografie possiamo ricavare una datazione compresa tra l’ottobre 1915 e il maggio 1918. Nel presente album, infatti, vi sono molti doppioni, ovvero fotografie tirate dallo stesso negativo che compaiono incollate anche sulla stessa pagina o su altre pagine. Talvolta la composizione non lascia emergere un senso logico o narrativo (come, ad esempio per la successione di fotografie di gruppo o ritratti), mentre in altri casi il montaggio segue una coerenza tematica che coincide anche con una coerenza di tecniche fotografiche e di stampa (i paesaggi fluviali, i paesaggi libici, la sequenza con i resti dell’aereo abbattuto, le panoramiche sull’accampamento del reparto, le fotografie nella neve). A volte capita di vedere incollate sulla stessa pagina fotografie tratte dallo stesso negativo, anche se annerite (alcune forse lo sono diventate in seguito) e sfuocate, quindi non “esteticamente gradevoli”. Questo forse è dovuto al fatto che per chi ha composto il montaggio delle fotografie sull’album, prevalevano ragioni di ovvia natura affettiva: raddoppiare o addirittura moltiplicare la stessa immagine sulla stessa pagina era un po’ come rendere il ricordo più stabile e duraturo. È anche possibile che chi era in possesso delle fotografie non intendesse sprecarne nemmeno una e quindi volesse inserirle tutte nell’album. I 191 positivi presenti hanno formati piccoli (5 x 5, 6 x 10, 4 x 6, 8 x 10) e sono di carattere amatoriale; non sono presenti timbri di studi fotografici. In questo taccuino-album le fotografie e le loro annotazioni sul verso raccontano soprattutto i momenti più rilevanti del conflitto bellico nella vita di tutti giorni, talvolta anche con un certo trionfalismo: un aereo nemico abbattuto del quale rimangono i rottami, un bambino soldato sugli attenti, la distruzione della sezione di sanità, un certo prof. Simpson che visita la cappella e l’ospedale, l’inizio della tormenta di neve, le immagini del proprio reparto, le esercitazioni di servizio sanitario, un soldato disteso in posa vicino alla prima linea ecc. Essendo fotografie destinate ai familiari che a casa attendevano notizie dei propri cari al fronte, prevale infatti la volontà di isolare scatti e momenti di vita comune nelle retrovie, con immagini di gruppo assieme ad altri commilitoni o istantanee in pose ufficiali: seduto allo scrittoio, sul cavallo, alla finestra del proprio ufficio, in posa con parti di proiettili in mano, durante la preparazione del caffè; non mancano però fotografie (3) dove Carvaglio è ripreso coperto e in un letto d’ospedale mentre guarda verso l’operatore. Particolarmente suggestivi sono quattro positivi 6 x 6 con viraggio seppiato e raffiguranti paesaggi fluviali. Emerge inoltre, anche sulla base della bibliografia specifica, l’interrogativo se questo genere di fonti, quindi album fotografici privati, potessero o no veicolare dei pensieri critici nei confronti del conflitto. Non è il caso di questo album fotografico, nel quale nulla traspare delle atrocità e delle conseguenze mortali della guerra. Le immagini di monumenti danneggiati o distrutti, isolate tra foto di gruppo o singole, hanno lo scopo di documentare l’azione del nemico e sono rappresentate e montate per narrare un’inevitabile conseguenza del conflitto
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901143507-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 2019
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0