Forlì. Calzaturificio Trento dei Fratelli Battistini: interni dello stabilimento

negativo scatola, ca 1934 - (?) 1938

I negativi si conservano entro materiali originali: pergamini con iscrizioni e scatola di riutilizzo, già intestata Interni Battistini. Prima del riuso di Zoli, la scatola conteneva 100 fogli 18x24 di carta fotografica vergine della Film Cappelli Ferrania

  • OGGETTO negativo scatola
  • SOGGETTO Aziende manifatturiere - Industria calzaturiera - Calzaturifici - Stabilimenti industriali - Operaie - Lavoro
    Emilia-Romagna - Forlì - Fratelli Battistini - Calzaturificio Trento
  • CLASSIFICAZIONE FOTOGRAFIA INDUSTRIALE
  • ATTRIBUZIONI Zoli, Edgardo (1900-1962): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Biblioteca comunale Aurelio Saffi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Ospedale Vecchio
  • INDIRIZZO Corso della Repubblica, 72, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE All’interno dell’archivio fotografico Zoli si conserva una scatola che riunisce 12 riprese del calzaturificio Trento dei Fratelli Battistini, stabilimento attivo a Forlì nella prima metà del Novecento (la scatola contiene anche 2 riproduzioni, Z62 e Z68). In almeno due occasioni, il fotografo Edgardo Zoli fu chiamato a documentare i reparti e i magazzini della sede allora compresa tra l'attuale via Paradiso (già Dandolo) e via Palazzola (la parte del complesso industriale affacciata su via dei Gerolimini è oggi occupata dall’Archivio di Stato di Forlì). La ditta dei Fratelli Battistini conobbe una rapida crescita nel primo dopoguerra: “È negli anni Trenta che il calzaturificio Trento assunse un vasto sviluppo dedicandosi alla produzione di tutti i tipi di calzature: da uomo, da donna, da ragazzo; in tela e in pelle” (BATTISTINI 2018, p. 25). L’insieme delle riprese dovrebbe infatti risalire a quel decennio di fortunata attività dell’azienda: alcune buste che contengono i negativi riportano l’indirizzo del vecchio studio di Edgardo Zoli, quello aperto fino al 1938 in viale Bovio (denominato viale Vittorio Veneto dal 1928). In seguito a tale anno la sede del fotografo fu infatti trasferita in Palazzo Paulucci de’ Calboli (vedi Osservazioni). Anche se non è da escludere che Zoli possa aver utilizzato le buste anche dopo il ’38 (semplicemente per economia di impiego di pergamini già stampati), si mantiene il termine come possibile ante quem per tutte le lastre. D’altra parte le buste prestampate di Zoli elencano anche i premi vinti dallo studio fotografico sia nel 1932, sia nel XIII anno dell’era fascista (Gran Premio delle attività fasciste a Roma) corrispondente al 1934-1935, biennio che costituisce il post quem per le riprese. Dalla Monografia industriale di Forlì edita nel 1926 si apprende la disposizione interna dello stabilimento di via Dandolo, con la descrizione degli ambienti disposti al piano terra: “oltre a due vasti magazzini, locali per ufficio e direzione, officina meccanica e proservizi, [al pian terreno è ubicato] un vastissimo locale di lavorazione con un macchinario completo e moderno per la confezionatura della calzatura meccanica” (MONOGRAFIA 1926, p. 235). Tra le 12 riprese sono identificabili alcuni dei locali descritti: certamente i magazzini si riconoscono in Z70 e Z71 - depositi dei semilavorati e dei componenti utilizzati per la realizzazione delle scarpe (come pellame, tela o tessuto) - oltre che in Z69, magazzino del prodotto finito, pronto per la distribuzione, con le scatole delle calzature ordinate sulle scaffalature e un bancone per l’accettazione. Non altrettanto identificabile il grande ambiente di lavorazione meccanica descritto, forse ripreso in Z65, l’unico di una certa ampiezza a piano terra con soffitto piano e non a capriate con lucernai. Il volume del 1926 contiene inoltre la descrizione del primo piano dello stabilimento: “oltre al reparto tagliatura e cucitura, vi sono locali tuttora in corso di allestimento, da adibirsi a magazzino, confezionatura di scatole, imballaggi, etc.” (ibid.). In questo caso i reparti di cucitura sono ben documentati da Zoli con diverse riprese anche del medesimo ambiente: Z64, Z67, Z72, Z73, Z75. Lo stesso locale di cucitura è stato infatti fotografato in momenti differenti: Z67 e Z75 mostrano la stanza con tre linee di macchine da cucire attivate dalle medesime operarie, ben riconoscibili. D’altra parte, Z64 e Z72 riprendono il reparto con sole due linee di macchine e numerose altre differenze (il punto di ripresa scelto dal fotografo, le tubature mancanti nella parete finestrata, il pavimento col tavolato macchiato, pulito nell’altro caso). Questa doppia coppia di lastre permette dunque di poter affermare che l’autore tornò in almeno due occasioni - divise inoltre da una certa distanza temporale - presso lo stabilimento Battistini (i negativi riuniti dal fotografo in maniera unitaria dentro una sola scatola non possono essere trattati quindi come servizio fotografico, bensì come insieme costituito ab origine dall’autore per la sua unità tematica). Anche Z73 riprende un altro reparto di cucitura, collocato questa volta in un vasto ambiente: da tale negativo Zoli realizzò la stampa positiva, ampiamente ritoccata con tecnica di ispirazione Pittorialista. Z62 e Z68 riproducono in formati diversi il positivo intermedio al momento non rintracciato: Z62 è una lastra 10x15, mentre il secondo negativo è maggiore con dimensioni 18x24 (il procedimento del positivo intermedio era di norma riservata ai clienti più facoltosi, vedi anche scheda 0800687748). Nel recente volume dedicato al calzaturificio, oltre alla pubblicazione di 6 immagini appartenenti alla “Scatola 6_BATTISTINI” (BATTISTINI 2018, pp. 74-76, positivi dell’Archivio privato Battistini), è edita la piantina interna dello stabilimento databile al 1939: il reparto cucitura ripreso in Z64, Z67, Z72 e Z75 corrisponde alla sala orlatura del primo piano con 5 grandi finestre da un solo lato e una porta di accesso sul fondo (ivi, p. 60). Si ricorda infine che il contenitore “Scatola 6_BATTISTINI” è stato estrapolato nell'agosto 2021 all'interno di un primo lotto di catalogazione dell'Archivio fotografico Zoli. Le scatole erano collocate in “Scaffale misto”, nella sezione “Enti privati (Forlì)”, partizione prevalentemente dedicata alle aziende forlivesi fotografate dallo studio Zoli (tale ordinamento è posteriore all'acquisizione del 2019, vedi OSSERVAZIONI)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800687789
  • NUMERO D'INVENTARIO da Z62 a Z75
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Forlì
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA inventario (1)
    inventario (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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