Ravenna. Museo Arcivescovile, Cattedra di Massiamo, schienale, Annunciazione

negativo, ca 1895 - ante 1914
  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Scultura religiosa - Cattedra episcopale - Schienale, fronte anteriore - Dettaglio
    Emilia Romagna - Ravenna - Complessi museali - Museo Arcivescovile - Cattedra di Massimiano
    Scultori - Intagliatori - Sec. VI - Maestranze costantinopolitane <546-556>
    Scultura - Trono eburneo - Schienale - Una tavoletta - Vita e miracoli di Cristo - Annunciazione
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • MISURE Misura del bene culturale 0800649439: 23,8x17,9 cm
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Costantinopolitana
  • ATTRIBUZIONI Ricci, Luigi (1823-1896): fotografo principale
    Ditta Luigi Ricci (1896-1930): altro fotografo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Basilica ed ex Monastero benedettino di San Vitale
  • INDIRIZZO via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella prima edizione del catalogo di Luigi Ricci del 1869 compare un gruppo di 16 lastre, con numero progressivo dal 160 al 175, in cui sono rappresentate le “Tavole della Metropolitana/ Cattedra di S. Massimiano in avorio”. Nel catalogo del 1877, il gruppo delle lastre dedicate allo stesso bene aumenta, 23 lastre numerate dal 321 al 343. Nel catalogo del 1882 i numeri di inventario dal 321 al 343, adottati per la Cattedra nel catalogo del 1877, vengono assegnati ad altri soggetti; la Cattedra invece ricompare con l'originaria numerazione dal 160 al 175 ma i numeri non corrispondono ai dettagli della Cattedra ripresi nel 1869, inoltre viene aggiunto un gruppo di 9 lastre con i numeri dal 176 al 184. Nel catalogo del 1895 la pubblicazione rimane invariata. Nel catalogo del 1900 sono presenti ulteriori 5 nuove lastre, con numeri di inventario dal 703 al 706, ed infine nell'ultimo catalogo del 1914 due nuove riprese, numerate come 733 e 734. Nel gruppo di negativi oggetto di studio, conservati presso il Fondo Santa Teresa, e che rappresentano la Cattedra di Massimiano, sono presenti esemplari con numero di inventario della prima originaria serie del catalogo del 1869 ma la soggettazione riportata su cartaceo non corrisponde al soggetto raffigurato sulla lastra. Dal 1882 invece, si riscontra la coincidenza sia tra i numeri inventariali su lastra e quelli su catalogo che tra la titolazione sul cartaceo ed i soggetti raffigurati sui negativi oggetto di studio; mancano esempi di numerazione compresa tra 321 e 351, assegnazione adottata dall'autore, per le lastre della Cattedra nel catalogo del 1877. Lo studio dei cataloghi dell'autore quindi, non aiuta a chiarire, in maniera incontrovertibile, la cronologia delle lastre. L'approfondimento delle fasi di restauro del monumento eburneo, la cui documentazione, soprattutto a cavallo tra il XIX e l'inizio del XX, si dipana collateralmente al continuo recupero delle tavolette sparse in tutta Italia e non solo, fornisce alcuni elementi di riflessione, ma come per i cataloghi non costituisce un dato che aiuti a definire una precisa fascia cronologica di appartenenza. Un primo intervento di ripristino delle parti che componevano la Cattedra, venne messo in atto nel 1884, ad opera del Canonico Cesare De Rosa, “racconciata” con l'aiuto dei signori Augusto Ricci e Filippo Palermo, artisti ravennati che, secondo il parere dei loro successori, operarono un restauro a dir poco deleterio (Il Ravennate, 2 settembre 1884, n. 171). Pur mantenendo l'ossatura interna, l'intervento del De Rosa, appose dei sostegni, tenuti insieme dei grossi chiodi all'interno e da tre cerchi di ferro al di fuori. Di questo periodo è certamente testimonianza la lastra 164 in cui compaiono, ben visibili, le fasce in ferro ad abbracciare l'ossatura posteriore della Cattedra. Tra la fine del Diciannovesimo e l'inizio del Ventesimo secolo vennero restituite alla Cattedra alcune formelle dello schienale, cosicchè nel 1919, sotto la supervisione dell'allora soprintendente ai monumenti, Giuseppe Gerola, fu deciso l'intervento e messo in atto un sapiente restauro. La lastra in esame presenta il numero di inventario 733, che la ricondurrebbe al catalogo a stampa del 1914. Lo stesso soggetto però, compare, con l'inventariazione 178 bis, anche nei cataloghi del 1895 e del 1900. Analizzando le caratteristiche tecnico formali e stilistiche, e confrontando la lastra in esame con le altre appartenenti allo stesso fondo e raffiguranti lo stesso soggetto d'insieme, potremmo anche ricondurre la datazione ad un periodo anteriore e cioè ai due succitati cataloghi a stampa; è stato scelto pertanto un arco cronologico ampio ed una paternità che vede Luigi Ricci autore principale dello scatto e la Ditta Luigi Ricci come fotografo secondario, per cercare il più possibile di porre le basi per futuri approfondimenti, senza escludere l'ipotesi di un'attribuzione al singolo fotografo ravennate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649439
  • NUMERO D'INVENTARIO 14009
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI supporto primario: lato emulsione: in basso a sinistra - 733 - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

LOCALIZZATO IN

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Ricci, Luigi (1823-1896)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Ditta Luigi Ricci (1896-1930)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1895 - ante 1914

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE