Ravenna, Sant'Apollinare Nuovo. Ciclo cristologico: Parabola del Fariseo e del Pubblicano

negativo, (?) 1900 - (?) 1900
  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Storie della vita di Cristo
    Italia - Emilia-Romagna - Ravenna - Basilica di Sant'Apollinare Nuovo
    Arte paleocristiana - Mosaici - Maestranze ravennati - Maestranze orientali
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • MISURE Misura del bene culturale 0800649291: 179X238 mm
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Ditta Luigi Ricci (studio): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE ex monastero di San Vitale
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il complesso decorativo a mosaico della basilica di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna, conservatosi sulle pareti della navata centrale e composto da tre registri che si svolgono longitudinalmente percorrendo l’intera estensione delle fiancate, fu restaurato in più occasioni durante il XIX secolo. Pur non trascurando la pulitura ed il consolidamento del 1895 di Carlo Novelli, i principali lavori si possono riepilogare in tre interventi: quelli del biennio 1845-1846 compiuti dallo sfortunato Liborio Salandri, caduto dalle impalcature durante i restauri, quindi le discusse operazioni ed i rifacimenti del romano Felice Kibel, protrattisi dal 1852 sino al 1863, ed infine i lavori diretti dal soprintendente Corrado Ricci, condotti da Giuseppe Zampiga e Alessandro Azzaroni sullo scorcio del secolo e conclusi nel giugno del 1900 (Ricci 1933 pp. 107-111; Novara-Ranaldi 2013, pp. 180-182; Penni Iacco 2004, pp. 123-130). In tale contesto si inseriscono le riprese dovute allo stabilimento fotografico locale di Luigi Ricci (padre dello stesso Corrado): all’interno del Fondo Santa Teresa della Soprintendenza di Ravenna si conservano infatti numerosi negativi, tra collodi e gelatine, dell'intero ciclo musivo della basilica. Tra le lastre recuperate si ritrovano diverse immagini del corteo delle sante vergini, della teoria dei santi, della Vergine e di Cristo in trono, del Palatium teodoriciano, del controverso ritratto maschile conosciuto come Giustiniano e dei pannelli relativi al ciclo cristologico con episodi della vita di Gesù (parobole, miracoli, Passione e Resurrezione). Sostanzialmente le lastre al collodio si situano tra i restauri di Kibel e i lavori della soprintendenza ricciana, mentre le gelatine relative al ciclo cristologico, sicuramente più recenti per via della tecnica utilizzata, paiono fare parte di un'unica campagna fotografica, omogenea dal punto di vista delle inquadrature, del formato utilizzato (18x24), del portalastre impiegato (stesse impronte) e dello stato conservativo (complessivamente discreto). Con un’ipotesi forse un po’ azzardata si potrebbe supporre che l’intero gruppo di gelatine sia stato realizzato dalla ditta - già passata nelle mani della moglie di Luigi Ricci, dopo la sua scomparsa nel 1896 - alla conclusione dei restauri promossi dalla Soprintendenza, quando erano ancora in opera i ponteggi per l’intervento di Zampiga-Azzaroni, vista la prossimità e l’ortogonalità delle riprese, oltre al discreto stato dei mosaici (quasi per nulla lacunosi, salvo qualche raro caso come l’aureola del Signore nell’episodio dell’Apparizione di Cristo agli apostoli con l'Incredulità di Tommaso). Se la proposta avanzata fosse corretta, la figura di Corrado Ricci assumerebbe in tal caso una chiara valenza decisionale nella ditta di famiglia: una volta conclusi i lavori sotto la sua direzione, potrebbe aver proposto alla madre di riprendere il ciclo cristologico appena restaurato. La cronologia, proposta in maniera dubitativa per l’intero gruppo, coincide con l’anno di conclusione dei lavori (le gelatine del ciclo cristologico sono legate tra loro tramite il campo RSE)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649291
  • NUMERO D'INVENTARIO 13973
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI lato emulsione: angolo inferiore destro e superiore destro - 133 -
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA registro inventariale (1)
    registro inventariale (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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