Ravenna, Sant'Apollinare Nuovo. Profeti

negativo, post 1900/06/00 - ante 1930
  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Italia - Emilia-Romagna - Ravenna - Basilica di Sant'Apollinare Nuovo
    Arte paleocristiana - Mosaici - Maestranze ravennati - Maestranze orientali
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • MISURE Misura del bene culturale 0800649268: 238X179 mm
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Ditta Luigi Ricci (studio): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE ex monastero di San Vitale
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il complesso decorativo a mosaico della basilica di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna, conservatosi sulle pareti della navata centrale e composto da tre registri che si svolgono longitudinalmente percorrendo l’intera estensione delle fiancate, fu restaurato in più occasioni durante il XIX secolo. Pur non trascurando la pulitura ed il consolidamento del 1895 di Carlo Novelli, i principali lavori si possono riepilogare in tre interventi: quelli del biennio 1845-1846 compiuti dallo sfortunato Liborio Salandri, caduto dalle impalcature durante i restauri, quindi le discusse operazioni ed i rifacimenti del romano Felice Kibel, protrattisi dal 1852 sino al 1863, ed infine i lavori diretti dal soprintendente Corrado Ricci, condotti da Giuseppe Zampiga e Alessandro Azzaroni sullo scorcio del secolo e conclusi nel giugno del 1900 (Ricci 1933 pp. 107-111; Novara-Ranaldi 2013, pp. 180-182; Penni Iacco 2004, pp. 123-130). In tale contesto si inseriscono le riprese dovute allo stabilimento fotografico locale Luigi Ricci (padre dello stesso Corrado): all’interno del Fondo Santa Teresa della Soprintendenza di Ravenna si conservano infatti numerosi negativi, tra collodi e gelatine, dell'intero ciclo musivo della basilica. Tra le lastre recuperate si ritrovano diverse immagini del corteo delle sante vergini, della teoria dei santi, della Vergine e di Cristo in trono, del Palatium teodoriciano, del controverso ritratto maschile conosciuto come Teodorico o Giustiniano e dei pannelli relativi al ciclo cristologico con episodi della vita di Gesù (parobole, miracoli, Passione e Resurrezione). Sostanzialmente le lastre al collodio si situano tra i restauri di Kibel e i lavori della soprintendenza ricciana, mentre le gelatine relative al ciclo cristologico, sicuramente più recenti per via della tecnica utilizzata, paiono fare parte di un'unica campagna fotografica forse posteriore all'intervento di Zampiga-Azzaroni. Nel fondo fotografico si conservano due lastre che esemplificano bene la situazione appena descritta: il collodio 14197 e la gelatina 13970 riprendono i medesimi tre profeti - parte conclusiva della parete sinistra - documentando rispettivamente lo stato dei mosaici prima dell’intervento di Zampiga-Azzaroni e quello dopo tali restauri (è presente la greca dipinta nel 1899). Entrambi i negativi presentano l’identificativo Ricci 112, per cui la gelatina andò probabilmente a sostituire il collodio precedente. Riguardo alla datazione della lastra più antica si propone una cronologia approssimativa tra l’apertura della ditta (1866) ed il terzo catalogo di vendita, nel quale il soggetto appare correttamente abbinato all’identificativo “112.I profeti” (il soggetto è rintracciabile sin dalla prima edizione Ricci seppur contrassegnato da un diverso numero: era prassi consolidata sostituire al bisogno le etichette numerate dei vetri). La gelatina è invece databile tra la fine dei lavori di restauro nel giugno del 1900 e la chiusura della ditta nel 1930, periodo in cui lo studio era già passato nelle mani dei successori di Luigi Ricci. L’ultima edizione del catalogo, pubblicata nel 1914, si arricchì di numerose riprese delle diverse figure dei profeti: in tutto si contano ben sei tavole elencante (3 immagini abbinate al numero 112 e altrettante per il 569, anche se ognuna doveva riprendere 3 profeti stando al soggetto), rispetto all’unica fotografia presentata in tutti i cataloghi precedenti. Potrebbe effettivamente rientrare entro tale elenco realizzato per il 1914 anche la gelatina 13989, con l’immagine del profeta che si trova nel registro soprastante il riquadro dei magi (parete sinistra della basilica), nonostante i soggetti di 112 e 569 precisino la ripresa di 3 profeti per scatto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649268
  • NUMERO D'INVENTARIO 13970
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI pergamino: recto - 6-D-17/ 13970/ RA/ Chiesa di S. Apollinare N./ Mosaico/ - Profeti e Santi Padri/ e l'acqua cambiata in vino/ MINISTERO PER I BENI CULTURAlI E AMBIENTALI/ SOPRINTENDENZA PER I BENI AMBIENTALI/ E ARCHITETTONICI/ Per le provincie di Ravenna, Ferrara, Forlì/ - RAVENNA - -
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA registro inventariale (1)
    registro inventariale (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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