Incisione raffigurante una veduta con resti di una chiesa gotica

positivo, post 1855 - ca 1885

Albumina incollata su di un supporto secondario di cartoncino bianco di grammatura pesante. Il positivo è stato ritoccato con inchiostro

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Arte – Incisioni - Sec. 19
    Italia – Emilia-Romagna - Bologna
    Vedute – Rovine - Architettura gotica
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    albumina
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Fotografia Bertinazzi (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Di questo positivo esiste un altro esemplare delle medesime dimensioni (vedere scheda 0800418119: GF_248148) nel fondo Faccioli, a pagina 26 del piccolo album. La datazione del positivo in esame è stata attribuita secondo il periodo di attività della ditta “Fotografia Bertinazzi” (1855-1885). Il fondatore della ditta Bertinazzi Carlo, fu il torinese Carlo Vittorio Bertinazzi, che si stabilì a Bologna nel 1758. In origine l'azienda fabbricava carte francesi colorate, incise a disegni geometrici, a fiorami e marmorizzate. Senza eredi diretti, alla sua morte (1801), lasciò l’attività al nipote Carlo Bruera. Nel 1804 il Bruera acquistò 4 botteghe al numero civico 1749 (oggi n. 5) di via Venezia (vicino alla torre degli Azzoguidi). Bruera si associò a Filippo Benacci e impiantò, accanto all’attività tradizionale, una stamperia. In seguito alla morte di Bruera, la dittà passò nel 1840 a Camillo Querzola e, alla morte di questi, alla moglie Adelaide Guermano. Divenne una ditta fotografica nel 1855 grazie l'operato di Federico Santi, morto quasi subito, e di Filippo Marchignoli e Ignazio Rambaldi il quale, alla morte della Guermano nel 1863, divenne il proprietario. Nello stesso anno Marchignoli esce dall'attività per fondare la Società fotografica bolognese (via Altabella 1624 - oggi 9 - e via Venezia 1749 - oggi 5-). Rambaldi prosegue l’attività di fotografo e commerciante nei locali di via Venezia 1750 (oggi n. 3) fino al 1885. Rambaldi si occupò di ritratti, di riproduzione di monumenti e opere d’arte. Cederà il negozio a Ennio Grandi nel 1895. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l'Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n. 31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635991
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 540
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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