Pozzo all'interno di un chiostro a Bologna

positivo, post 1861 - ante 1867

Albumina incollata su un supporto secondario di cartoncino bianco di grammatura pesante, liscio. L'esposizione prolungata alla luce dell'oggetto ha comportato una parziale alterazione lungo i lati e nella parte destra

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Italia – Emilia Romagna - Bologna
    Architettura - Chiostri - Pozzi d'acqua - Sec. 16
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    albumina
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anriot, Emile (1861-1869): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Emilio Anriot nacque a Parigi nel 1826 e agli inizi del 1861, trasferitosi a Bologna, vi aprì uno studio fotografico in via Mercato di Mezzo n.56. Anriot eseguiva ritratti di ogni dimensione, riproduzioni di quadri, vedute, monumenti, inoltre impartiva lezioni di fotografia, vendeva macchine fotografiche complete, cornici e buste d’ogni genere. Alcune sue fotografie di monumenti e vedute più rappresentative della città di Bologna, una delle quali conservata nel fondo Supino, furono vendute tra il 1863 e il 1867 dalla Libreria Marsigli & Rocchi e nel 1868 raccolte dall’Editore Zanichelli in un album offerto ai principi Umberto e Margherita di Savoia in occasione delle loro nozze. Nel 1864 Anriot trasferì il suo studio in via S. Mamolo n.102 (oggi via d’Azeglio 23); ebbe vari aiutanti, tra i quali Roberto Peli, certi Jolivet e Quinet. Nel 1869, dopo aver partecipato all’Esposizione agricola e industriale di Bologna dove ricevette la medaglia d'argento per "la superiorità dei suoi saggi fotografici", lasciò il capoluogo emiliano per trasferirsi a Roma. Nel 1871 il suo studio fu occupato dal fotografo Giuseppe Bonfiglioli. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l'Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n. 31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635983
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 461
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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